mercoledì 2 ottobre 2013

Chanel, abiti tavolozza tra opere d'arte e ironia

Galleria d'arte moderna fa da sfondo alla sfilata


 

Una galleria d'arte moderna, e voilà la moda Chanel, colorata come una tavolozza. Quasi fossimo a un vernissage di una mostra di qualche artista molto di tendenza, invece siamo al Grand Palais, sotto il cupolone. Tutt'intorno 75 opere d'arte, si fa per dire: Chanel ironicamente ha utilizzato le sue icone, le catene e la camelia, i flaconi di Chanel n.5 e la pelle matelassé, per farne installazioni e quadri che i posteri non si contenderanno alle aste ma che i mille ospiti applaudono con entusiasmo.
Inizia la sfilata, un'allegra rassegna giovane: ecco il tailleur, ma no è finto, è un vestito trompe l'oeil, giacca e gonna sono solo disegnati con la passamaneria. Niente maniche, tutto leggero, la sottana si allunga e dagli spacchi sbucano shorts e gonne minime. Il tweed bouclé di Chanel è lui e non è lui, è diventato leggero, sfilettato a fil coupé, preferisce il bianco e rosa e poi l'arcobaleno. La giacca è quasi una camicia stretta dalla cintura sopra la gonna a pieghe. Le decolleté bianche e nere sempre con i calzerotti, nuova mania parigina.
Poi i pantaloni larghi, di pelle albicocca con il golfino corto a pancia nuda e un altro in vita, un po' da artista. Come la novità dello zaino, grande, di tela a graffiti con la doppia C. Tante le nuove borse, sembrano anche scatole di acquerelli, cartelle da disegno, shopping un po' bohemienne. Perle grandi come palline da ping pong al polso o al collo e una serie di vestiti, completini, abiti da sera che sembrano tagliati nello straccio che i pittori usano per pulire i pennelli.
(ANSA)

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