Un Paese che subisce ancora idee di vecchi che vivono nel 1910. La modernità è cemento, grattacieli e ciminiere: guardate cosa vogliono fare a Venezia.
di Debora Billi - Petrolio.
Ogni giorno di più, mi convinco che questo Paese sta andando a rotoli perché governato (in senso politico, ma anche imprenditoriale e culturale) da una mandria di vecchi rincoglioniti che credono di vivere ancora nel secolo scorso. Che si ostinano a ritenere che "modernità" significhi acciaio, cemento, velocità, grattacieli e ciminiere, roba che poteva avere un senso un secolo fa. Ovvero, all'epoca della loro rimpianta giovinezza.
Ne scrissi tempo fa, a proposito di un altro di quei centenari che dettano legge: Scalfari, e la sua visione del futuro pieno 1910.
E noi cittadini dobbiamo subire visioni e progetti che non fanno altro che trascinarci indietro. Comequesta idea geniale per ammodernare Venezia ("ammodernare", terminologia anni '50 appunto): il progetto è dell'imberbe creativo Pierre Cardin, 90 anni suonati, ed ha probabilmente entusiasmato un pubblico di vecchie cariatidi par suo.
Il Palais Lumiere (si sa, il francese è di gran moda nella belle epoque) sarà una struttura vicina al Ponte della Libertà a Venezia, composta da tre torri alte quasi 300 metri per un totale di 60 piani. Ospiterà attività direzionali, commerciali, servizi, poli di ricerca applicata, centro congressi, centri di istruzione superiore e ristoranti. Insomma, roba di cui sentiamo acutissimo il bisogno, specialmente nella laguna che sta sprofondando insieme al resto del Paese.
Una robaccia che piacerebbe agli emiri di Dubai, una cafonata degna degli oligarchi russi, ma più che altro lo specchio di una classe dirigente obsoleta e di vecchi che si omaggiano l'un l'altro, infliggendocile loro ideone trite e ritrite prese pari pari da Metropolis. E noi paghiamo, e noi subiamo, e noi continuiamo a venir seppelliti dai loro capricci di primedonne del cinema muto.
(Grazie a Kelebek per la segnalazione)
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