giovedì 18 ottobre 2012

Ddl anticorruzione: ecco tutte le novità del testo approvato in Senato



Sì di Palazzo Madama al provvedimento che punta a porre un freno alla corruzione nella P.A. Ora il testo passa alla Camera per l'approvazione definitiva. Tra nuovi reati, istituzione di Autorità ad hoc per la vigilanza e misure sulle toghe fuori ruolo, ecco tutte le principali novità del disegno di legge.







Ddl anticorruzione: ecco tutte le novità del testo approvato in Senato.
Con 256 sì, 7 voti contrari e 4 astenuti il Senato ha approvato ieri sera il complesso delle norme del ddl anticorruzione, presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Sul provvedimento complessivo che punta a porre un freno alla corruzione nella Pubblica amministrazione, il governo ha deciso di porre la fiducia. Anche la Lega ha votato a favore, a differenza del senatore del PdL Marcello Pera che non si è presentato in aula preferendo partecipare alla presentazione di un libro a Palazzo Marini: «Non sono andato a votare – ha spiegato – perché quella sulla corruzione è una legge malscritta e di compromesso». Sulla legge contro la corruzione, il premier Mario Monti si è espresso in questi termini: «E' una legge fondamentale per creare attrattiva del Paese e crescita. Persino l'emiro del Qatar, non il re di Norvegia, non investe di più in Italia perché teme la “corruption”». Obbiettivo del disegno di leggo? «Sgomberare dall’Italia, un po' alla volta, quel materiale che blocca nei fatti l’economia, che sono le rendite di posizione e i privilegi» ha rilanciato il Presidente del Consiglio. «C’è grande soddisfazione per il governo che ha creduto in questo ddl ma anche per un Parlamento che ne ha compreso il valore» ha detto il Guardasigilli. In realtà, molti di coloro che hanno votato per il sì considerano questa legge solo un “punto di partenza”, dal momento che mancano ancora dei punti fondamentali: il voto di scambio, prima di tutto, e poi l'autoriciclaggio e la rimodulazione del reato di falso in bilancio.
Ecco i punti chiave del ddl anticorruzione:
AUTORITA' NAZIONALE ANTICORRUZIONE –  La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (la Civit) diventa l'Authority anti-corruzione. Questi i suoi compiti: approvare il Piano nazionale anticorruzione predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica; esprimere pareri facoltativi agli organi dello Stato e a tutte le amministrazioni pubbliche; esercitare la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e l'efficacia delle misure adottate. Ha poteri ispettivi e sanzionatori. Il Corriere della Sera, ricorda anche che il governo ha inserito nella legge di stabilità l'emendamento del sottosegretario Antonio Catricalà che istituisce il commissario anticorruzione: questa nuova figura, un magistrato o un prefetto, sarà a capo dell'autorità nazionale e potrà avvalersi sul “braccio armato” della Guardia di Finanza.
TRAFFICO INFLUENZE ILLECITE E CORRUZIONE TRA PRIVATI – Ecco i nuovi reati: come scrive il Messaggero, sarà punito da 1 a 3 anni chi sfrutta le proprie relazioni con il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio per farsi dare o promettere denaro o altro vantaggio patrimoniale come prezzo della sua mediazione illecita o per remunerare il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio. Stessa pena si applica a chi dà o promette denaro o altro vantaggio. Per la corruzione tra privati sono puniti da 1 a 3 anni i vertici delle società che, compiendo od omettendo atti in violazione dei propri obblighi d'ufficio o di fedeltà, cagionano danno alla società. Previsti aumenti delle pene per i reati corruzione in atti giudiziari (da 3-8 anni a 4-10 anni) mentre aumentano solo le pene minime per la corruzione propria (da 2-5 anni a 4-8 anni), per il peculato e per l’abuso d’ufficio.
LA CONCUSSIONE SI SDOPPIA - E' uno dei punti più importanti del ddl perché da' attuazione alle convenzioni europee. Innanzitutto la pena minima viene aumentata a sei anni dagli attuali quattro, mentre resta invariata la pena massima di 12 anni. Come riportato dall'agenzia Adnkronos, viene prevista una fattispecie denominata ”indebita induzione a dare o promettere denaro o altra utilità” (art. 319 quater del codice penale) in cui vengono fatte confluire le condotte previste dall'art.317 del codice penale. Il Corsera specifica che il reato di concussione si sdoppierà in questo modo:
1) la concussione per costrizione nei confronti del privato da parte del pubblico ufficiale che avanza una richiesta in forza della sua autorità sarà punita con pena da 6 a 12 anni; 2) la concussione per induzione (quella di cui è accusato l’ex premier Berlusconi per aver telefonato in questura a Milano quando chiese la «liberazione» di Ruby presentandola come la nipote di Mubarak) sarà punita con pene da 3 a 8 anni.


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