La rivalità ed il rapporto stretto tra "The Nature Boy" Ric Flair e "Rowdy" Roddy Piper è una di quelle storie, che travalicano federazioni, titoli in palio e persino le storyline, per entrare di diritto nelle leggendarie storie della nostra adorata disciplina.
Il tutto ebbe inizio quando il giovane Piper, ancora ben lontano dai fasti della "Rock 'n' Wrestling" era, si accasò alla Mid Atlantic nel 1980, dove iniziò subito a farsi un nome per il suo modo sfacciato ed arrogante, attirando su di sé le attenzioni del campione United States della NWA, proprio il futuro 16 volte campione del mondo Flair.
I due si scontrarono tantissime volte, sia in singolo che in tag team, ma mentre la stella di Flair brillava sempre di più, catapultandosi nell'olimpo del titolo del mondo, quella di Piper rimaneva sempre ancorata agli stessi livelli, nonostante il pubblico amasse "odiare" l'atleta canadese. Nonostante ciò, Piper aiutò moltissimo l'ascesa di Flair, grazie al loro scontro per il titolo degli Stati Uniti, che finì alla vita di Piper dopo che questi riuscì con l'aiuto di un oggetto contundente a vincere incontro e cintura.
Memorabile fu un loro scontro al microfono in uno speciale natalizio, in cui Flair, nei panni dell'idolo delle folle, accusò Piper di essere solo un mero ingannatore e facendo vedere la differenza di stile e classe tra loro due, precorrendo i tempi e dando il via in forma embrionale al suo classico promo legato al suo stile di vita lussuoso, che tanto gli darà fortuna negli anni a venire.
Nel frattempo, Flair riuscì a battere il campione del mondo Harley Race, e con lui arrivò una masnada di nemici da affrontare in tutto il mondo, gruppo in cui il buon Piper non poteva certo mancare.
La loro rivalità attraversò tutti gli States e crebbe così tanto da ribaltarsi, quando i ruoli da face ad heel con il tempo si invertirono (un fenomeno abbastanza raro, che credo si sia visto solo una volta anni dopo nello scontro tra Bret "Hitman" Hart e "Stone Cold" Steve Austin). Il loro scontro trovò l'apice il 27 Novembre 1982, quando durante una dimostrazione di pro wrestling amatoriale tra i due, Flair, con l'aiuto di Greg "The Hammer" Valentine, colpì brutalmente al volto Piper, provocandogli incredibili lacerazioni al volto. Tenete conto che, per avere quest'effetto, Piper chiese al collega ed amico Gene Anderson di strisciare violentemente sul suo volto della carta vetrata!
Il segmento portò Piper ad avere poi il feud dell'anno contro lo stesso Valentine, mentre Flair, impegnato contro un agguerrito Race, tornò dalla parte dei "buoni", trovando incredibilmente in Piper un compagno di tag team.
Ma le sirene della WWF stavano suonando, e la promessa di Vince McMahon di fare di Piper il nemico numero uno della devastante ondata di successo della Hulkamania, portò i due a percorrere strade simili ma parallele, in due federazioni rivali.
Tutto questo fino al fatidico 1991, quando Ric Flair passò dall'altra parte della barricata e facendo uscire dal ruolo di commentatore Piper, con cui si scontrerà ancora una volta sia in house show che nel celebre match a squadre dell'edizione di Survivor Series di quell'anno, vinta da Flair come unico sopravvissuto.
Ancora una volta però la stella di Flair cominciò ad oscurare quella di Piper: mentre il primo si trovò a combattere e vincere la cintura mondiale in due occasioni, Piper fu coinvolto in scontri per il titolo secondario, quello intercontinentale.
Dobbiamo attendere altri 4 anni prima che i due Hall of Famers si trovino ancora una volta a condividere lo stesso ring, questa volta in WCW, per contrastare lo strapotere di Hollywood Hulk Hogan e del suo New World Order, mescolando in un certo senso tutti gli scontri che i due avevano accumulato nel corso della loro carriera sia in NWA che in WWF. Questa volta fu Piper a venire fuori nel migliore dei modi, battendosi contro il campione in carica Hogan nell'evento più importante dell'anno, Starrcade (seppure senza il titolo in palio), ed in seguito alleandosi con Flair ed i Four Horsemen nella lotta contro la potente stable capitanata da Bischoff.
Ma nonostante un fallito tentativo di conquista dei titoli tag team contro gli Outsiders, la rivalità insita in loro ebbe alla fine il sopravvento, portando ancora una volta Flair a tradire Hot Rod ed a scontrarsi con lui all'evento Bash at the Beach, dove Piper uscì, finalmente dopo tanti anni, vittorioso.
Ancora nel 1999, Piper e Flair si scontrarono nuovamente a Slamboree, nell'ambito della guerra tra Piper e Bischoff, il culmine del quale divenne un match per il controllo della WCW a The Great American Bash, vinto stavolta da Flair. L'esito del match ebbe anche conseguenze incredibili, quando eccezionalmente Piper rivelò ai fan WCW il suo rinnovato lato arrogante, alleandosi con Flair in qualità di vice-presidente!
Con la vendita della WCW e l'incedere dell'età tra i due, le occasioni di rivedere i due giganti del ring insieme iniziarono sempre più ad affievolirsi, regalandoci però un inaspettato colpo di coda: Flair e Piper, insieme nella WWE del 2006, il 5 Ottobre riusciranno a battere la Spirit Squad e diventare finalmente campioni di coppia, un titolo quello tag da loro inseguito per decadi. Incontro che salverà, almeno nel breve termine, la vita stessa di Roddy Piper: portato in ospedale al termine del match (match selezionato dai fan, come da caratteristica peculiare del pay per view "Cyber Sunday"), i medici trovarono nel corpo del wrestler il linfoma di Hodgkin, una forma di cancro per cui fu tempestivamente curato.
L'anno prima Piper fu introdotto nella Hall of Fame proprio da Slick Rick, che parlerà di lui come di un vero provocatore sul ring, un uomo che più volte gli è costata quasi cara la pelle per i suoi continui attacchi al pubblico e la sua lingua velenosa. Ma anche un uomo pieno di professionalità, forse il più grande "cattivo" di tutti i tempi ed una leggenda del quadrato.
Ma, più di ogni altra cosa, per Ric Flair sarà quell'amico che ha attraversato con lui trent'anni di wrestling incredibile.
Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo
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