IL 14 NOVEMBRE 1973 GLI STUDENTI DEL POLITECNICO DI ATENE SFIDARONO IL REGIME DEI COLONNELLI E I LORO CARRI ARMATI, PAGANDO COL SANGUE LA LORO RIBELLIONE
“Qui il Politecnico! Popolo greco, il Politecnico è la bandiera della
vostra sofferenza e della nostra sofferenza contro la dittatura e per la
democrazia”.
Questo il messaggio che per tre giorni un’improvvisata stazione radiofonica fece riecheggiare nelle case di tutti gli ateniesi. A lanciarlo, gli studenti che il 14 novembre 1973 decisero di occupare il Politecnico di Atene, in palese sfregio all’ordine che la dittatura dei Colonnelli, da ormai sei anni, imponeva alla Grecia.
Si trattava di un’azione coraggiosa e impavida, poiché il regime già altre volte aveva risposto col pugno di ferro a chiunque avesse osato sfidarlo, tanto nelle piazze, quanto nei luoghi istituzionali.
Il colonnello Geōrgios Papadopoulos, che guidava la giunta dei golpisti, ebbe due giorni di tentennamento che permisero agli studenti di propagandare le proprie idee in città, raccogliendo appoggi, più o meno espliciti, da buona parte della popolazione. Lavoratori, uomini, donne, persone comuni decisero di raccogliere l’appello e si recarono al Politecnico.
Qualcuno recuperò anche i vecchi fucili sepolti dai tempi della guerra civile, anche se erano ben poca cosa di fronte ai carri armati che il regime promise di inviare, e che inviò. Dopo un ultimatum dell’esercito che intimava la resa, a cui gli studenti
risposero un fermo no, il 17 novembre, alle tre di notte, un tank Amx-30 si aprì un varco distruggendo il cancello della facoltà. Nella macelleria che seguì, ben ventiquattro civili - secondo le stime più basse - persero la vita. Molti di loro si erano arresi. Così come si erano arresi tanti giovani che vennero pestati a sangue dai militari all’interno della struttura.
Il giorno dopo Atene era ormai pacificata. Sebbene la protesta si concluse nel sangue e senza ottenere un immediato cambio di regime, la giunta uscì fortemente indebolita dai fatti del Politecnico.
Nelle settimane seguenti Papadopoulos fu spodestato da un altro colonnello, Dīmītrios Iōannidīs, che però rimase in carica solo pochi mesi prima che il regime fosse definitivamente abbattuto, nel luglio 1974. Il Politecnico, già teatro durante la Seconda guerra mondiale di uno dei centri più attivi di resistenza - basti pensare che diciotto suoi studenti vennero uccisi dagli occupanti tedeschi - è stato anche negli anni successivi, fino ai giorni nostri, uno dei luoghi centrali del dissenso del popolo greco.
Cannibali e Re
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