domenica 5 settembre 2021

Paul il "rosso"

 


Mondiali 1974.

Finale Germania Ovest - Olanda, con l'Arancia meccanica in vantaggio c'è un rigore per i tedeschi. 

Chi batte? Il kaiser Beckenbauer? Gerd Muller? No. 

Batte il giovane Breitner "il Maoista". 

Barba incolta, capelli folti e disordinati e il “Libretto Rosso” della Cina rivoluzionaria di Mao Tse Tung in mano.

Rompe gli schemi di un sistema non abituato all’impegno politico e, in un contesto di aperta Guerra Fredda, la sua fede politica è spesso causa di tensione e di discussione.

Anche in nazionale e nel Bayern, non a tutti piacciono quei modi, nemmeno a Beckenbauer, ma c'è talmente tanta stima per lui che si supera ogni visione extra-calcistica. Ed è per la grande stima che hanno in lui, che tocca a Breitner quel rigore così importante.

E non serve dire che la palla entrò in rete. 

Dopo la vittoria del mondiale, Breitner lasciò il campionato tedesco per il Real Madrid, squadra molto vicina al regime franchista. Il bavarese sapeva benissimo che militare nella squadra di un dittatore come Franco non era coerente dal punto di vista ideologico, ma Breitner ritienne che il calcio venisse prima della politica.

Poi però cambiò idea nel 1978, quando il “maoista” decise di non partecipare ai mondiali per dissentire contro la dittatura militare argentina di Jorge Rafel Videla, responsabile di una sanguinosa repressione.

Ma se l'impegno politico è stato "a singhiozzo", la classe e personalità non l'hanno mai abbandonato. 

La personalità che gli ha permesso di prendere il pallone più pesante della storia del calcio tedesco e metterlo in rete.


Tanti auguri a Paul "il rosso"

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