mercoledì 25 giugno 2014

Un diciannovenne sa come liberare gli oceani dalla plastica

Ocean CleanupBoyan Slat, diciannove anni, è riuscito a testare un metodo per ripulire gli oceani dall'immondizia gettata in tutti questi anni. E pare che stia funzionando.
ICQ – La plastica è un inquinante molto pericoloso. Derivato del petrolio dalle molteplici proprietà, viene usata in quasi tutte le produzioni umane e, soprattutto, mal riciclata: forse il pericolo di sprigionare diossine, forse la mancanza di fondi o di voglia, a partire dagli anni '50 si è preferito scaricare i rifiuti in mare, dove ad oggi possiamo contare ben 5 Garbage Patchs (solo quello del Pacifico si stima conti 100 milioni di tonnellate di detriti). Questo ha influito negativamente non solo su flora e fauna marina, ma anche sulla salute umana, rendendo necessario e obbligatorio un intervento di pulizia. 
A Boyan, l'idea è venuta durante un'immersione, dove ha contato più detriti che pesci: perchè spendere milioni di dollari in navi da traino per inseguire la spazzatura quando è il mare che la sposta? Una serie di barriere galleggianti dovrebbe prima indirizzare e concentrare la plastica in un punto, consentendo ad una piattaforma di estrarre in modo efficiente tutti i detriti accumulato. La corrente oceanica passerebbe sotto le barriere, lasciando passare tutto ciò che è "vivo", evitando catture improprie come invece capitata con le reti a traino. 
Il progetto Ocean Cleanup è stato quindi presentato al TEDx di Delft due anni fa ed è stato accolto positivamente; 100 volontari tra ingegneri e biologi si sono proposti di attuarlo. E pare che, per il momento, funzioni davvero: queste barriere impostate a "pendolo inverso" hanno impatto quasi zero sull'ambiente e permettono una raccolta efficace dei detriti, riducendo i costi di 33 volte rispetto i metodi utilizzati fino ad'ora e facilitandone il riciclo.
Con la campagna di crowfunding, Boyan vuole raccogliere 2 milioni di dollari in 100 giorni (ed è già a quasi il 40% della cifra dopo 20 giorni) per poterli investire in altri test e migliorie della struttura. 
E' possibile – anzi, ci si augura – che ciò diventi realtà.
 
Per una lettura completa del progetto visitate il sito ufficiale: The Ocean Cleanup

http://www.articolotre.com/2014/06/un-diciannovenne-sa-come-liberare-gli-oceani-dalla-plastica/

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