mercoledì 18 giugno 2014

Staminali. Una nuova tecnica renderà il genitore sempre compatibile per il trapianto

Al Bambin Gesù è stata messa a punto una tecnica che consente di utilizzare staminali da donatori non completamente compatibili per curare immunodeficienze severe, rare malattie genetiche dell’infanzia, leucemie e tumori del sangue. La tecnica di manipolazione cellulare rende possibile il trapianto del midollo da uno dei due genitori con percentuali di successo del 90%.
Staminali. Una nuova tecnica renderà il genitore sempre compatibile per il trapianto-Redazione- genitori di bambini con malattie rare o tumori del sangue potrannosempre donare il propriomidollo osseo ai figli.
Questo grazie a una nuova tecnica, scoperta dai ricercatori dell'ospedale Bambin Gesù di Roma e già sperimentata su circa un centinaio di bambini affetti da immunodeficienze severe, rare malattie genetiche, leucemie e tumori del sangue. Questa tecnica permette di rendere il midollo di madre o padre del bambino compatibile con quello del figlio. 
Un sistema che renderebbe non più necessario il ricorso alla donazione da parte di un fratello o una sorella immunogeneticamente compatibile, finora unica possibilità di guarigione. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato una probabilità di cura definitiva oltre il 90%, ovvero equivalente a quella ottenuta attraverso le modalità di trapianto tradizionali. 
La tecnica, hanno spiegato gli esperti, consiste nel "ripulire" le cellule del donatore, che può essere indifferentemente uno dei due genitori, eliminando solo quelle "cattive" che causano le principali complicazioni, come il rigetto, di questo intervento. Allo stesso tempo rimane una grande quantità di cellule immunitarie "buone", che difendono il bambino dalle infezioni nel periodo successivo all’intervento.
"Queste sono le cellule che proteggono il paziente dalle infezioni soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto – ha spiegato Alice Bertaina, responsabile dell'unita trapianti di midollo dell'ospedale – Una possibilità che ci permette di ottenere una percentuale di successi del tutto simile a quella che si aveva cercando un donatore compatibile". 
Il metodo messo a punto dall’ospedale romano ha già salvato molti bambinicon tumori del sangue e malattie rare.
"Il 22 novembre mio figlio è rinato", ha spiegato la mamma di Lorenzo, uno dei primi pazienti. "Affrontando questa avventura non ho visto mio figlio soffrire, non ha mai smesso di mangiare, non ha perso peso, e ora sta bene". 
Le ha fatto eco la mamma di Gabriel, affetto da anemia di Fanconi, che ha spiegato come "anche per noi è stata un’esperienza positiva, abbiamo atteso per lui un donatore ma non ce n’erano. Alla fine il trapianto è avvenuto grazie al suo papà. Tutto è andato per il meglio ed è un’emozione vederlo crescere ogni giorno".

http://www.articolotre.com/2014/06/staminali-una-nuova-tecnica-rendera-il-genitore-sempre-compatibile-per-il-trapianto/

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