Morì Oggi – Ottavo emendamento

 George Stinney Jr (1929-1944)  

Columbia, ‘The city of dreams’, South Carolina, Usa. Proprio un giorno di fine primavera, il 16 Giugno di settantanni fa, veniva arrostito sulla sedia elettrica il più giovane condannato a morte del XX° (e finora anche del XXI°) secolo negli Stati Uniti. Si chiamava George Junius Stinney, Jr. e al tempo dell’esecuzione aveva 14 anni. Raccontano le cronache, che le autorità dovettero creare un elmo per polarizzare la scarica molto piccolo per far fronte alle esigue dimensioni del cranio del ragazzo. Le cinghie non avevano fori sufficienti per fissare gli arti alla sedia e che fu fatto sedere sopra un cuscino per arrivare comodamente ai braccioli. Il poco più che bambino era arrivato in questa posizione dopo ben due ore di processo, dalle 14.30 alle 16.30 del 24 Aprile 1944. Ma veniamo ai fatti. Il 23 Marzo 1944, una bambina di 11 anni, Betty June Binnicker, usciva di casa insieme alla sua amichetta Mary Emma Thames, otto anni, in cerca di fiori ad Alcolu, Sud Carolina, Stati Confederati d’America. Le due bambine bianche si avviano verso il ghetto, dove i campi sono più rigogliosi, quando incrociano George e sua sorella Aime, intenti a far pascolare la loro mucca Lizzie, la loro latteria. Questo breve incontro, senza parole, viene notato da alcuni testimoni. A questo punto le due giovani scompaiono, vengono create delle squadre di ricerca che le ritrovano la mattina successiva con il cranio spaccato.  Lo sceriffo H. S Newman  interroga George, che senza un famigliare o un avvocato presente fa completa ammissione. Non esistono confessioni scritte o trascrizioni del processo e la condanna venne emessa  da una giuria di bianchi dopo ben 10 minuti di consiglio. Nel Gennaio scorso, un giudice ha riaperto il processo. Nel 1991, John Erman ha girato un film per la Tv su questa storia, basato sul racconto ‘Carolina Skeletons’ di David Stout.

                          O’ Sang-Hon

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