ùNato il 1º gennaio (?) 1926, Tadashi Abe iniziò lo studio dell'Aikido ad Osaka nell'agosto del 1942 sotto la diretta supervisione di Morihei Ueshiba Sensei.
Il suo apprendimento con il Fondatore continuò per nove anni, nei quali egli trascorse anche alcuni periodi come Uchideshi nel Dojo di Iwama, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si laureò in legge all'università di Waseda e quindi si trasferì in Francia nel 1952, per proseguire i suoi studi all'università Sorbona.
In questo periodo iniziò ad insegnare stabilmente Aikido in questo Paese come 6º Dan rappresentante ufficiale dell'Hombu Dojo di Tokyo, nel Dojo di Judo del Maestro Mikinosuke Kawaishi. Eglidivenne così uno dei pionieri della divulgazione dell'Aikido in Francia, essendo il primo Maestro a vivere stabilmente in Europa e uno dei primi ad insegnare al di fuori del territorio giapponese.
L'Aikido era stato ufficialmente introdotto in Francia l'anno precedente durante un viaggio diMinoru Mochizuki Sensei, ma il lavoro di Tadashi Abe gli conferì un carattere stabile e popolare.
Abe Sensei pubblicò in francese due dei primi libri sull'Aikido, contenenti centinaia di foto tecniche, più simili e vicine allo stile dell'Aiki Budo, che all'Aikidomoderno.
Dimorò perlopiù a Parigi e fece in quel periodo numerosi viaggi in Gran Bretagna con Kenshiro Abbe Sensei, nei quali diede dimostrazioni e tenne lezioni di Aikido.
La sua tecnica veniva considerata particolarmente dura, veloce ed efficace.
Proprio a causa di ciò, si dice che egli mosse aspre critiche all'Aikikai al momento del suo ritorno in Giappone, nel 1959, poiché trovò a suo dire una situazione notevolmente cambiata... nella quale le tecniche si erano tramutate, a suo dire, in uno sport effeminato che aveva perso la maggio parte del suo spirito Samurai.
Egli affermò che l'Aikido aveva smarrito la sua strada e che non possedeva più dello spirito delBudo che egli aveva praticato sotto la direzione diO'Sensei.
Egli si fece carico anche di scrivere e distribuire liberamente una pungente risposta alla lettera di Koichi Tohei del maggio del 1974(*), nella quale quest'ultimo rassegnava le sue dimissioni dall'Aikikai [si è già parlato su Aikime di ciò, troverete le informazioni al link precedente].Tadashi lo criticò per una supposta mancanza di gratitudine ed originalità nel compiere un simile atto.
Abe Sensei si è spento il 23 novembre del 1984.
La storia di questo Maestro, al solito ci può aiutare ad inquadrare meglio i primi passi dell'Aikido al di fuori della sua terra d'origine, insieme alle dinamiche che in Giappone nel frattempo si vivevano.
Cambiamenti, di tecnica, di prospettive e metodi legati all'Arte in quegli anni si moltiplicavano, specie dopo la scomparsa delFondatore, nel 1969.
Tuttavia, nello specifico anche un'ulteriore campo di indagine si fa largo:l'introduzione e l'inizio della pratica dell'Aikido nel nostro Paese.
Ci sono fonti contrastanti rispetto a come l'Aikido sia approdato in Italia, ma alcune di esse citano senza dubbio il contributo di Tadashi Abe Sensei, tant'è che numerosi Dojo al nord portano il suo nome...
Non tutti sanno che, in ogni caso, l'Aikido fu introdotto grazie all'attività dei numerosi Club di Judo, fiorenti a quell'epoca, nei quali venne pubblicizzata e promossa la pratica di questa "nuova" Artegiapponese.
I Judo Club, fecero in sostanza da rete preesistente alla quale la comunità dell'Aikido nascente si appoggiò. Non vi era al tempo un'enorme consapevolezza tecnica, né molti Insegnanti locali che potessero direttamente affrontare un viaggio in Giappone per andare ad apprendere queste Arti nella loro terra natia.
C'è stato sicuramente un tempo in cui Judo e Aikido venivano più o meno indistintamente poercepiti dagli occidentali come una sorta di "lotta" giapponese.
A partire dal 1946, pare che la pratica in Italia sia ruotata essenzialmente attorno alla figura del Prof. Salvatore Mergè, dopo un suo soggiorno in Giappone di numerosi anni per lavoro... durante i quali aveva praticato come sotodeshi all'Hombu Dojo di Tokyo, ed in cui conobbe direttamente il Fondatore.
Negli anni '50 quindi, quando Minoru Mochizuki Sensei e Tadashi Abe Sensei ebbero i primi contatti con gli ambienti Judoistici italiani interessati ad apprendere l'Aikido, trovarono un terreno molto fertile anche grazie all'opera precedentemente svolta da Salvatore Mergè.
Ma fu solamente a partire dal 1959, in occasione di uno stage che il Tadashi Abe Sensei tenne a Sanremo, che si accese in Italia un più vasto interesse per l'Aikido, grazie anche alla preziosa azione di divulgazione operata dalla scultrice giapponese Haru Onoda che in quegli anni stava frequentando l'Accademia di Belle Arti di Roma e collaborava con il Prof. Mergè nella presentazione dell'Arte di UeshibaSensei nel nostro Paese.
La Signora Haru Onoda era stata in Giappone un'allieva diretta di O' Senseiche le conferì personalmente il grado dishodan e può a tutti gli effetti essere considerata un pioniere giapponese dell'Aikido italiano [fonte Wikipedia]
Come si diceva però, dal 28 settembre al 4 ottobre del 1959 i Maestri Tadashi Abe e Kenshiro Abbe, durante lo Stage Nazionale di Sanremo, presentavano ufficialmente l'Aikido agli Judoisti italiani.
Vi parteciparono sette Cinture Nere della Polizia di Stato: Giuseppe Camerano, Romano Polverari, Pietro Persichino, Romolo Golino, Giuseppe Loffredo, Salvatore Rao, Arturo Di Tommaso e molti altri Judoisti provenienti da tutta Italia.
Non va scartata l'ipotesi che Mochizuki Sensei sia approdato in Europa per affermare il metodo Yoseikan Aikido, e che l'arrivo di Tadashi Abe Sensei fu la risposta a tale azione della sede centrale dell'Aikikai di Tokyo, che intendeva riaffermare la scuola originaria del Fondatore in una terra in cui lo Yoseikan Aikido non avrebbe altrimenti avuto contraddittorio.
Più ci addentriamo nello studio della storia della nostra Amata Arte e delle sue vicende, più diventiamo coscienti delle complicate dinamiche che in quegli anni cercavano ancora un loro equilibrio. Minoru Mochizuki, Tadashi Abe, Koichi Tohei... tre giganti dell'Aikido, tre pionieri della sua pratica e divulgazione, si dimostrano indissolubilmente uniti pur avendo preso ciascuno una diversa strada personale.
Pare che fosse stato scelto a tavolino che Torino diventasse il fulcro e base d'appoggio per gli eventi legate alle Arti Marziali giapponesi in tutta Europa, tramite l'International Bu Toku Kai", con sede presso il Judo Kodokan Club di Torino.
Torneremo presto sull'interessante argomento della nascita ed evoluzione dell'Aikido nel nostro Paese, per il momento fermandoci all'importante contributo che Tadashi Abe Sensei deve avere offerto agli albori di questo processo.
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