martedì 17 settembre 2013

Kenji Tomiki


di P.Crugnola
Giugno 2004


Kenji Tomiki é nato il 15/03/1900 ad Akita. Il suo primo approccio alle arti marziali cominciò all'età di 6 anni, con il bokken, e subito dopo iniziò lo studio del kendo. All'età di 10 intraprese il Judo. Le sue capacità erano tali che, dopo essere stato capitano della squadra della Waseda University a Tokyo, diventò "uchi-deshi" (studente interno) di Jigoro Kano. Fu attraverso questa attività con Kano che Tomiki venne in contatto con Morihei Ueshiba, il fondatore dell'Aikido.
Nel 1926, Ueshiba Sensei arrivò a Tokyo, e chiese di incontrare Jigoro Kano, al fine di mostrargli la nuova arte che stava sviluppando (che 10 anni più tardi chiamerà "Aikido."). Jigoro Kano era, in quel momento, un personaggio molto importante ed influente, sia a livello sportivo, che politico ed un suo assenso significava l'accettazione e l'inserimento, sicuri, nella cultura e nella società "moderna" del Giappone di allora. Kano restò favorevolmente impressionato sia di Ueshiba, come persona, che della disciplina che stava concretizzando. Come già aveva fatto con le altre scuole di ju jitsu ed i loro capiscuola, propose a Ueshiba di entrare a far parte del Kodokan portando il suo contributo all'arricchimento del patrimonio tecnico del judo. Fare questo implicava, ovviamente, perdere l'identità del nascente aikido (allora semplicemente Aiki Jitsu) per aderire all'ideale del Judo Kodokan. Questo "assorbimento" non rientrava nei piani di Ueshiba, ragion per cui declinò l'invito di Jigoro Kano. Ma, dire di no completamente a Kano non era possibile e quindi non poté rifiutare la proposta di accettare alcuni studenti del Kodokan al fine di insegnar loro l'Aikido. Questi studenti furono Hidekazu Nagaoka e Kenji Tomiki.
Tomiki studiò l'Aikido sotto il diretto insegnamento di Ueshiba per circa dieci anni, fino a guadagnarsi la qualifica di Menkyo, la più alta del vecchio sistema di graduazione giapponese delle arti marziali. Più tardi, quando l'Aikido di Ueshiba passò al sistema dei dan, a tutti i vecchi menkyo fu riconosciuto il grado di 8° dan.
Nel 1930, Tomiki diventò Professore alla Kengoku University, che il governo giapponese occupante aveva installato in Manciuria (Cina). Egli era un famoso esperto di Calligrafia (Shodo), e i suoi lavori erano molto ricercati fra i collezionisti. Era questo ciò che insegnava in Manciuria, ma trovò comunque il tempo di dedicarsi volontariamente all'insegnamento del Judo e alla diffusione dei principi dell'Aikido.
Tomiki stette in Manciuria per parecchio tempo e Ueshiba si recò lì personalmente per incontrarlo (un evento abbastanza fuori dell'ordinario per il vecchio maestro). Sebbene l'armata giapponese subisse sconfitte lungo tutto il Pacifico non fu mai presa in considerazione l'idea di abbandonare la Manciuria alle truppe nazionaliste di Sun Yat Sen. Questo perché una grossa parte delle risorse naturali utilizzate dall'apparato bellico giapponese proveniva dalle miniere della Manciuria.
Dopo la guerra, furono più di due milioni le persone che, nel giro di circa due anni, rientrarono in Giappone dalle varie parti dell'Impero sconfitto. Tomiki non fu tra questi. La sua zona non fu presa dalle forze repubblicane, ma dall'Armata Rossa, che lo condannò ad un solitario confino per circa tre anni.
Non era comunque tipo da perdersi d'animo. Passò il tempo esercitandosi nel disegnare calligrafie sul pavimento della sua cella e meditando sulle arti marziali che aveva studiato per così tanti anni, riuscendo anche a tenersi in forma. Gli esercizi con l'ausilio dei piedi, conosciuti come "unsoku" nel moderno Shodokan Aikido furono sviluppati da Tomiki in quella cella (infatti l'unsoku può essere eseguito in uno spazio molto ristretto) e nel 1948 raggiunsero una loro forma compiuta.
Al ritorno in Giappone, Tomiki fu nominato Professore (in Calligrafia) dalla sua università, la Waseda University. Oltre ad insegnare Judo al Kodokan, divenne l'allenatore del Waseda's Judo Club, di cui era stato capitano in gioventù.
La sua esperienza maturata nell'ambito dell'Aikido trovò infine uno sbocco nel sistema didattico del Judo Kodokan del secondo dopoguerra. Nel 1952 gli venne offerta la possibilità di mettere a punto un vero e proprio kata sulla difesa personale (Goshin Jitsu). Nel 1956 il "Kodokan Goshin Jitsu" era pronto e il "debito" con Jigoro Kano saldato. Di fatto il Kodokan Goshin Jitsu offre al praticante di Judo la possibilità di studiare il patrimonio tecnico dell'Aikido e delle scuole di ju jitsu "Daito" e "Takeda" da cui deriva, completando così il piano di Jigoro Kano mirante a una globalizzazione del Budo nel moderno Judo. Il Kodokan, a questo proposito , non é affatto chiaro e ne dà una spiegazione piuttosto raffazzonata e contraddittoria (*). Del resto, un simile atteggiamento é comprensibile se collocato nella situazione di quel periodo (anni '50) in cui il Judo é ormai solo sport (**) e, privo ormai del sostegno di Jigoro Kano, costretto a difendere la propria posizione di leadership "marziale" nei confronti di Aikido, Karate e Kendo.
Malgrado continuasse nell'insegnare Judo, il suo entusiasmo per l'Aikido non venne mai meno. Durante il periodo del confinamento egli aveva concepito una sorta di sintesi fra Judo e Aikido e tale idea occupò i successivi trent'anni della sua vita.
L'idea di base di Tomiki era quella di applicare i metodi d'allenamento del Judo all'Aikido. Jigoro Kano aveva concepito il Judo come un modo pacifico di praticare e trasmettere l'antico Ju Jitsu (e quindi il Budo) alle nuove e "moderne" generazioni . Per far questo aveva selezionato il patrimonio tecnico del Ju Jitsu al fine di renderlo sicuro e adatto al nuovo tipo di pratica. Kata e Randori erano i due esercizi cardine che, combinati, dovevano supportarsi e rinforzarsi a vicenda. Tomiki pensò di applicare la medesima razionalizzazione all'Aikido.
Nacque così lo Shodokan Aikido. 17 tecniche di base su cui impostare una serie di esercizi come ad es. il Nana-hon Nage Kuzushi Waza, e un insieme di regole al fine di poter praticare un combattimento arbitrato.
Nei primi anni 60, il progetto di Tomiki progredì. Egli inizio l'Aikido Kyogi (Competizione di Aikido) a Waseda nel 1958. Nel 1964 c'erano parecchi colleges che praticavano il suo metodo ed il successo crebbe fino al 1970 anno in cui si celebrò il primo All Japan University Student Aikido Championship. Attualmente, lo Shodokan Aikido é praticato in 14 stati.
Nel 1967, Tomiki inaugurò il Shodokan Hombu Dojo sede centrale dell'associazione (Japan Aikido Association) oggi diretta dal maestro Nariyama, 8th Dan, allievo diretto di Tomiki.
Tomiki morì il giorno di Natale del 1979. Nella sua vita aveva raggiunto l'8° Dan in Aikido (riconosciuto dall'Aikikai) e il 9° Dan in Judo.

(*) "...non fa uso di tecniche di Karate o di Aikido né di altri metodi conosciuti dai praticanti di simili sistemi, ma i metodi di difesa restano essenzialmente Judo, sebbene comprenda alcuni dei migliori contrattacchi difensivi del Karate e dell'Aikido." ."La nuova Arte della difesa personale di Kenji Tomiki". Judo - Rivista Ufficiale del Kodokan di Tokyo - vol. 10 n. 5 dd 15.11.1954,

(**) Così é stato voluto e concesso dalle truppe USA che occupavano il territorio giapponese alla fine del secondo conflitto mondiale.


Alcune frasi di Kenji Tomiki:

Nella ricerca della verità, sia il maestro che il discepolo devono essere modesti nel loro cuore e amare la verità.

La Via parte dai precetti originali del fondatore e raggiunge il suo obiettivo finale attraverso l’adempimento dei successori

Trattare questi adempimenti del fondatore come la base e andare oltre: questa é la creazione.

Migliorare su questi adempimenti del fondatore e portarli al più alto livello mediante i successivi lavori dei discepoli sebbene i lavori del maestro vengano tavolta superati o negati: questo é avanzamento.

Mutuo rispetto e amore. Rispettare il maestro e amare il discepolo non mettono in dubbio il rispettare l’amore e la verità.
Kenji Tomiki 9° Dan Judo - 8° Dan Aikido
Tomiki e Ueshiba in Manciuria
Tomiki e Ueshiba in relax!!
Tomiki insegna calligrafia alla Università di Waseda
Tomiki mentre esegue il Kodokan Goshin Jitsu
Alcune sequenze dell'aikido di Tomiki. L'immagine qui sopra illustra il contrattacco ad un attacco di bastone. Una versione, esattamente uguale, la si trova nella tecnica Morote Tsuki del Kodokan Goshin Jitsu.


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