Gemelli affetti da distrofia, staccate spina e fateci morire
Appello del papà a Napolitano e a presidenti di Camera e Senato
''Staccate la spina e fateci morire'': lo chiedono, attraverso la voce del computer, Marco e Sergio Quarta, di 34 anni, affetti dall'età di 10 anni dalla rara distrofia di duchenne e per questo vivono attaccati ai respiratori, nella loro casa di Merine, una frazione di Lizzanello, nel Salento, accuditi dai genitori. Entrambi sono costretti a vivere in un letto ma sono attivissimi sui social network e così si relazionano con l'esterno e si informano su tutto. Sergio e Marco vogliono provare nuove terapie, chiedono di essere sottoposti a cure sperimentali, anche con le cellule staminali: vogliono che i luminari della medicina si interessino a loro e che lo facciano anche le istituzioni. Di qui l'appello che i genitori hanno fatto con una lettera inviata al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato nonché ai ministri della Sanità e della Giustizia.
Marco e Sergio sono in attesa da mesi del cosiddetto assegno personalizzato, un contributo erogato dalla Regione Puglia attraverso graduatoria stilata dall'ambito territoriale di zona. Loro sono al terzo e quarto posto ma, pare a causa dei ricorsi presentati da chi in graduatoria non è entrato, i tempi si stanno allungando ancora. E, soprattutto, chiedono che venga loro consegnata la somma di 300.000 euro, erogata in due tranche, nel 2004 (96.000 euro) e nel 2006 (200.000 euro), dalla Regione Puglia al Comune di Lizzanello di cui, però, la famiglia Quarta non ha traccia. Antonio Quarta, il padre di Marco e Sergio, ha presentato denuncia alla Guardia di finanza e alla magistratura ''ma il fascicolo - dice - è fermo sul tavolo del pm a prendere polvere''. ''I miei figli - scrive Antonio nella lettera inviata a a Napolitano - hanno chiesto di essere staccati dai respiratori e siamo riusciti a far cambiare loro idea. Diverse volte ho pensato di farmi giustizia da solo. Ma poi ho pensato a Marco e a Sergio e ho lasciato stare. Mi rivolgo a tutti voi implorandovi in ginocchio di ascoltarmi e di darmi giustizia''. I soldi servirebbero alla famiglia per migliorare la condizione di vita dei due gemelli e anche per verificare la possibilità di cure più efficaci.
(ANSA)
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