mercoledì 10 luglio 2013

Egitto, violenza al contrario: supporter dei Fratelli Musulmani ucciso da un oppositore, la foto sconvolge il Cairo

Khaled


In questa immagine, scattata dal fotografo Sabry Khaled del giornale Shorouk, c’è molto del caos che ormai da mesi attanaglia l’Egitto. L’uomo barbuto con la pistola puntata contro, in un insolito rovesciamento dei ruoli, è un membro o un supporter dei Fratelli Musulmani, il movimento politico islamico che governa il Paese. Il giovane che lo prende per una spalla, lo guarda in viso e sta per sparargli è dunque un laico, uno dei rappresentanti della variegatissima opposizione al presidente Morsi. La storia, ripresa dal settimanale Time, è diventata lo specchio della situazione esplosiva al Cairo e in altre città egiziane. E’ stata scattata venerdì nel distretto Moqattam, nella capitale egiziana, vicino al quartier generale dei Fratelli Musulmani, dove la guerriglia è andata avanti per ore.
Pochi attimi dopo lo scatto, l’uomo con la barba era già morto. Khaled, il fotografo, ha raccontato di aver visto “sangue uscire come fuoco” dal collo della vittima. Non ha pensato a fare altre fotografie, ma subito si è gettato su di lui per sentirgli il polso, che però già non batteva più. Il giovane con la felpa blu era già scappato, mentre diversi supporter dei Fratelli Musulmani erano accorsi per soccorrerlo. Mai nessuna immagine aveva immortalato qualcuno associato all'opposizione anti-Fratelli Musulmani nell'atto di compiere una violenza asimmetrica così brutale.
La fotografia, postata sul profilo Facebook del quotidiano, ha suscitato reazioni diverse. Per i simpatizzanti del partito musulmano, si tratta di una dimostrazione della violenza dell’opposizione, che di solito viene descritta come vittima a senso unico. “Ecco cosa succede quando il contestatore diventa il delinquente”, scrive l’attivista Ahmad Aggour.
khaled
C’è anche chi ha sollevato dubbi sulla pistola con cui sarebbe stato ucciso l’uomo. Verosimilmente, si tratta di una pistola a colpo singolo, un tipo di arma rudimentale e illegale che è sempre più diffusa in Egitto. Come scrive il Time, l’immagine dimostra in ogni caso il crescente caos che regna nel paese egiziano. Gli islamici, infatti, accusano le opposizioni e i leader laici di coprire i criminali, e lo stesso Morsi la settimana scorsa ha minacciato l’introduzione di “misure di emergenza” per “proteggere la nazione”.
Alcuni osservatori attribuiscono la violenza crescente alla radicalizzazione di un sentimento anti-islamico tra le classi più povere. I poveri, infatti, sono sempre più poveri e iniziano a vedere nei Fratelli Musulmani la causa dello stallo in cui versa l’economia. Questi nuovi oppositori sono certamente più disposti a usare la violenza rispetto agli attivisti delle classi medie che finora hanno guidato le proteste. In questo scenario, affamati e delinquenti comuni potrebbero unire le forze per portare a un livello più cruento il fronte anti-Morsi, in un’escalation della violenza che rischierebbe di radicalizzare ancora di più lo scontro.

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