I danni del fascino
Tra i grandi studiosi del fascino volgarmente chiamato
iettatura o malocchio e’stato il grande giurista del 1800 Nicola Valletta oltre
al grande studioso delle tradizioni popolari Ernesto De Martino, tra i tanti
casi di distruzione malefica appunto il De Martino nel suo famoso libro ‘’sud e
magia’’ narra le malefatte del principe di Ventignano di Napoli:
Egli quando nacque la nutrice cui fu’ affidato perse il
latte, il padre fu’ rimosso dalla carica di ambasciatore in Toscana, molti anni
dopo il genero che da scapolo era stato un grande libertino non pote’ consumare
il matrimonio con la figlia del nobile per effetto della benedizione paterna
impartita alla coppia, il giorno in cui il principe entro’ in seminario tutti i
studenti della sua classe furono colpiti da una grave tosse convulsa, tutti gli
anni otteneva una sorta di borsa di studio ed una volta che fu classificato
secondo il vincitore mentre si recava sul palco per prendere il premio cadde dal
palco rompendosi una gamba.
Poiche’ egli decise di intraprendere la vita religiosa, Il
giorno in cui entro’ nel Convento di Camaldoli dopo il suo ingresso apparve
l’ordinanza della Repubblica Partenopea che sopprimeva le comuinita’
religiose.
Egli allora abbandono’ la vita monastica scegliendo quella
mondana, recandosi la prima volta al San Carlo quella sera stessa il teatro
prese fuoco, invitato ad una festa da una certa contessa, accadde di tutto, gran
temporale che impedi’ di restare in giardino ove fu’ allestita la festa, crollo
di un lampadario, stecca della prima donna del S Carlo che abbandono’ la sala
sentendosi dominata da una forza nefasta superiore.
Nel famoso libro di Nicola Valletta ‘’Fascino volgarmente
detto Jettatura a cura di Umberto Attardi’’ tra i molteplici episodi narra di
una donna naturalmente Jettatrice avendo toccato benevolmente il ventre di una
sua amica incinta, causo’ la morte del feto, altri episodi che ammazzavano con
una semplice stretta di mano e con l’emanazione dell’ alito. De Martino tralatro
conclude il suo libro dando un avvertimento al lettore, se incontrate una
persona taciturna, magra, pallida di color giallognolo, leggermente curvo e con
gli occhi leggermente sporgenti sordidi e lucenti che tende a mascherare con
occhiali normalmente scuri, con sopracciglia folte e unite e naso ricurvo, senza
meno egli e’n uno jettatore, dovete evitare che vi guardi per primo chinando il
capo presentandogli il dito medio teso, ancor meglio se avete in tasca corni di
giada o di corallo il maleficio e’ scongiurato, se invece egli vi ha scorto per
primo il male e’ fatto e non c’e’ rimedio, altresi’ spiega la natura e i rimedi
sulle strette di mano dei dialoghi e dei sguardi situazioni altamente rischiose
Lo stesso De Martino cita altri episodi come il caso di una
persona che ando’ a trovare un ingegnere edile amico, nel complimentarsi sulla
costruzione il palazzo crollo’, una suora che accarezzo’ beneaugurando una
bambina ella mori’ all’istante,
Antonio Bacolini
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