lunedì 27 maggio 2013

Jung


Struttura quaternaria della psiche

Accanto ai due atteggiamenti di introversione e estroversione, Jung introdusse anche una struttura quaternaria che paragonò ad un mandala. Pensò ai quattro punti cardinali, alle quattro tipologie umane individuate dai Greci: i collerici, i flemmatici, i melanconici, i sanguigni. Pensò alle quattro stagioni che si basano su quattro qualità: freddo, caldo, secco, umido. Pensò alla natura nei suoi quattro elementi: fuoco, terra, aria, acqua. Ipotizzò quindi che anche la psiche possedesse una quaternità. Nacque così la teoria dei quattro tipi psicologici: pensiero, intuizione, sensazione, sentimento.
Queste quattro funzioni si riferiscono alle modalità con cui una persona si mette in relazione con il mondo, e al modo in cui percepisce le esperienze: l’adattamento di un individuo avviene attraverso la funzione che è in lui più differenziata. Con il termine funzione, Jung individua una forma di attività psichica che rimane sostanzialmente la stessa anche al cambiare delle circostanze.

Pensiero e Sentimento
Sono funzioni razionali influenzate dalla riflessione e sottoposte alla legge della ragione: il pensare esclude tutto ciò che è fuori dalla ragione. Il sentire, invece, parte dal presupposto di dare un valore ad ogni contenuto psichico. In questo caso opera pienamente il “giudizio” che mira ad accettare o ad escludere i contenuti in questione.

Intuizione e Sensazione
Sono funzioni irrazionali, o meglio extra-razionali, che rientrano nell’ambito di tutto ciò che non può essere fondato sulla ragione; esse raggiungono la loro perfezione nella “percezione assoluta” che manca totalmente di indizi razionali. La sensazione è la funzione che trasmette uno stimolo fisico alla percezione e che si configura come percezione cosciente. L’intuizione è la funzione che trasmette la percezione per via inconscia; è una sorta di percezione istintiva che, anche se non suffragata dai dati cosiddetti reali, ha una sua dimensione di sicurezza e di certezza.

Per Jung è impossibile sviluppare tutte quattro le funzioni. E’ quindi inevitabile che una o più di queste rimangano scarsamente sviluppate e che una di esse prevalga sulle altre orientando il modo di percepire della coscienza. Poiché si tratta di due coppie di opposti, la funzione meno sviluppata sarà la funzione opposta a quella che prevale nella coscienza e si chiamerà funzione inferiore.
La salute fisica e psichica dipende dalla capacità dell’individuo di sviluppare la funzione trascurata e dalla consapevolezza che per giungere all’armonia le quattro funzioni devono integrarsi.

Sulla base di questi studi, Jung definì otto tipi psicologici:

1) Il tipo pensiero estroverso ha regole fisse e principi universalmente validi. Si basa sulla realtà dei fatti materiali e su un principio di ordine.
2) Il tipo pensiero introverso si basa su fattori soggettivi. I fatti così come sono hanno scarsa importanza, mentre ha valore l’idea soggettiva.
3) Il tipo sentimento estroverso è perfettamente inserito nel suo ambiente, è interessato al successo e al riconoscimento sociale; è volubile e soggetto alle mode.
4) Il tipo sentimento introverso è inaccessibile. Ha grande talento per l’arte, per la musica e la poesia; è enigmatico, profondo e misterioso.
5) Il tipo sensazione estroverso dà valore ai fatti oggettivi; è capace di godere delle cose e delle situazioni in modo piacevole e attivo, tende però a sviluppare ossessioni e dipendenze.
6) Il tipo sensazione introverso si nutre di impressioni sensoriali e si cala nelle proprie sensazioni interne. Ha uno spiccato senso estetico, è spesso assorto nei suoi pensieri e generalmente ha scarse capacità artistiche.
7) Il tipo intuizione estroverso ha la capacità di “fiutare”, nelle situazioni, lo sviluppo di eventuali prospettive; è spesso carismatico e sa imporsi soprattutto nelle situazioni di crisi. Cerca sempre nuove possibilità ed è insofferente nelle situazioni stabili.
8) Il tipo intuizione introverso è legato alle dinamiche interiori; è sognatore, un po’ eccentrico, ha molta fantasia; rimanda all’immagine dell’artista genialoide ma incompreso.

I diversi tipi entrano spesso in relazione tra di loro e ognuno, inconsciamente, delega all’altro la cura della propria funzione inferiore.

Francesco  Ciaccia

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