Pm in Procura, al vaglio verbali Cda. L'ad Viola: 'Fate presto'
Palazzo Salimbeni a Siena, sede del Monte dei Paschi
L'esterno di Palazzo Salimbeni, sede del Monte Dei Paschi di Siena
Palazzo Salimbeni a Siena, sede del Monte dei Paschi
Mps
Giuseppe Mussari
BRUXELLES - "Spetta alle autorità italiane chiarire come la situazione ha funzionato in passato e cosa è successo esattamente" per Mps. Così il portavoce del commissario Ue Michel Barnier, assicurando che con la futura supervisione Ue "ci saranno cambiamenti".
Quanto sta avvenendo ora per Mps non ha un impatto diretto né "legami", ha assicurato il portavoce del commissario al mercato interno, sui negoziati in corso per definire il meccanismo di ricapitalizzazione diretta delle banche e la questione dei 'legacy asset'. E ad evitare situazioni come quella di Mps, in ogni caso, in futuro, ci sarà la nuova supervisione unica sotto la guida della Bce. Per quanto riguarda cosa non ha funzionato in passato nella supervisione di Mps, invece, "sono le autorità italiane a dover chiarire", ha sottolineato il portavoce di Barnier.
RALLY MPS IN BORSA - Scende sotto i massimi Mps (+3,89%), di cui è stato scambiato finora oltre il 5,8% del capitale. Il titolo ha toccato anche il +4,81% e prosegue il suo rally, dopo il via libera di Bankitalia ai 'Monti-Bond', che replica il rimbalzo di venerdì scorso dopo il calo del 20% dei 3 giorni precedenti.
INGROIA, SENTO ODORE DI TANGENTI - "Se ne sente l'odore". Antonio Ingroia risponde così alla domanda se pensa che alla fine nella vicenda dei Monti dei Paschi di Siena possa uscire fuori anche una storia di tangenti. "Si tratta comunque di un grave scandalo - aggiunge Ingroia - che toccherà alla magistratura approfondire".
"E' evidente - prosegue Ingroia sempre a proposito del Monte dei Paschi di Siena - che ci sia un malsano intreccio tra politica ed affari". "Ribadisco - sottolinea l'ex pm - come una delle nostre priorità sarà quella di cacciare la politica dalle banche e dalle fondazioni bancarie". "Se ci saranno ricadute elettorali in seguito a questa inchiesta sull'Mps? Non credo che sia questo il problema", risponde Ingroia.
MONTI,COMMISSARIARE?DI REALTA'CORRENTE SI OCCUPA GRILLI - "E' istituzionalmente corretto lasciare a Vittorio Grilli la descrizione e presa di posizione su alcuni aspetti della realtà corrente". Mario Monti, durante Omnibus su La7, risponde così a chi gli chiede se sia ipotizzabile il commissariamento di Mps.
DOMANI RIUNIONE COMITATO STABILITA' FINANZIARIA - Si riunirà domani, alle 10.30, il comitato di stabilità finanziaria. E' quanto confermano diverse fonti. Il comitato, che riunisce il ministro dell'Economia, il governatore della Banca d'Italia, il presidente Consob e quello dell'Ivass (la neo autorità di vigilanza delle assicurazioni ndr), ha all'ordine del giorno 'l''aggiornamento sulla situazione del settore finanziario italiano" e sicuramente si affronterà la vicenda Mps. Sabato la Banca d'Italia ha dato il parere positivo ai Monti Bond per l'istituto senese.
dell'inviato Domenico Mugnaini
Gli inquirenti impegnati nell'inchiesta su Antonveneta e sui diversi filoni che da questa si stanno aprendo, passano sotto la lente d'ingrandimento tutti i verbali del Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi, dal 2007 a marzo 2012. In quelle carte, e nelle altre che vennero sequestrate il 9 maggio dello scorso anno (tante altre ne sono arrivate nei mesi successivi), cercano tutte le risposte e la conferma alle ipotesi accusatorie nei confronti dei vecchi vertici della Banca, primo fra tutti, Giuseppe Mussari. Lui sarebbe già stato iscritto nel registro degli indagati, ma la notizia non è mai stata confermata, insieme all'ex dg Antonio Vigni e ai tre componenti del Collegio dei sindacale Tommaso Di Tanno, Leonardo Pizzichi e Pietro Fabbretti. L'indagine cerca di appurare come il Monte reperì le risorse necessarie all'acquisizione di Antonveneta, e se vi sia stata 'manipolazione' dei mercati, ma anche le mancate, o eventualmente false, comunicazioni agli organi di vigilanza. A questo si è aggiunta, da qualche tempo, anche l'attenzione sui derivati, ed in particolare sulle operazioni Santorini e Alexandria. I pm senesi hanno approfittato della domenica per riposare un po' e scendere dal 'palco' dove da sette giorni, bene o male, sono saliti con la vicenda Monte. Quella che si apre oggi per loro sarà un'altra settimana di 'passione' visto il riserbo con il quale lavorano, riserbo che contrasta con la presenza di giornali e tv. Tutti chiedono quali siano le carte che hanno in mano, se e come siano circolate tangenti, se vi siano stati fondi non scritti alle specifiche voci di bilancio con i quali sarebbero stati premiati alcuni manager della banca. Tutte risposte che aspettano anche Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, presidente e ad del Monte, che chiedono e sperano che la procura faccia "presto". Agli inquirenti senesi sono certamente arrivate le carte di un' inchiesta che aveva aperto la procura di Milano, sempre su Alexandria, e da sempre loro hanno un rapporto diretto con i colleghi fiorentini, Luca Turco e Giuseppina Mione, che indagano sulla gestione del Credito Cooperativo Fiorentino di Denis Verdini, inchiesta nata come filone dei Grandi eventi. I carabinieri del Ros, tra l'altro, il 18 gennaio 2011, sequestrarono nela sede del Monte un'agenda del 2008 del dg Vigni, che comunque non risulta indagato a Firenze. Negli uffici di Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, titolari dell'inchiesta su Antonveneta, nei mesi scorsi sono già comparsi sia Mussari sia gli altri indagati, insieme a persone 'informate sui fatti'. Tra questi gli ex sindaci di Siena Maurizio Cenni e Franco Ceccuzzi, e l'ex presidente della Provincia Fabio Ceccherini. In città riprende anche la normale attività politica (ieri a Siena Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni ha tenuto una 'maratona oratoria' per chiedere al Pd di Pierluigi Bersani di fare chiarezza), in vista delle elezioni politiche di fine febbraio. L'attenzione maggiore è però rivolta alle comunali di maggio anche per i risvolti che queste elezioni avranno sulla Fondazione che, nel mese di luglio, dovrà rinnovare i propri vertici. Le nomine, 13 consiglieri su 16, vengono proprio da Comune e Provincia, e la Fondazione è ancora il socio di maggioranza della Banca.
INGROIA, SENTO ODORE DI TANGENTI - "Se ne sente l'odore". Antonio Ingroia risponde così alla domanda se pensa che alla fine nella vicenda dei Monti dei Paschi di Siena possa uscire fuori anche una storia di tangenti. "Si tratta comunque di un grave scandalo - aggiunge Ingroia - che toccherà alla magistratura approfondire".
"E' evidente - prosegue Ingroia sempre a proposito del Monte dei Paschi di Siena - che ci sia un malsano intreccio tra politica ed affari". "Ribadisco - sottolinea l'ex pm - come una delle nostre priorità sarà quella di cacciare la politica dalle banche e dalle fondazioni bancarie". "Se ci saranno ricadute elettorali in seguito a questa inchiesta sull'Mps? Non credo che sia questo il problema", risponde Ingroia.
MONTI,COMMISSARIARE?DI REALTA'CORRENTE SI OCCUPA GRILLI - "E' istituzionalmente corretto lasciare a Vittorio Grilli la descrizione e presa di posizione su alcuni aspetti della realtà corrente". Mario Monti, durante Omnibus su La7, risponde così a chi gli chiede se sia ipotizzabile il commissariamento di Mps.
DOMANI RIUNIONE COMITATO STABILITA' FINANZIARIA - Si riunirà domani, alle 10.30, il comitato di stabilità finanziaria. E' quanto confermano diverse fonti. Il comitato, che riunisce il ministro dell'Economia, il governatore della Banca d'Italia, il presidente Consob e quello dell'Ivass (la neo autorità di vigilanza delle assicurazioni ndr), ha all'ordine del giorno 'l''aggiornamento sulla situazione del settore finanziario italiano" e sicuramente si affronterà la vicenda Mps. Sabato la Banca d'Italia ha dato il parere positivo ai Monti Bond per l'istituto senese.
dell'inviato Domenico Mugnaini
Gli inquirenti impegnati nell'inchiesta su Antonveneta e sui diversi filoni che da questa si stanno aprendo, passano sotto la lente d'ingrandimento tutti i verbali del Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi, dal 2007 a marzo 2012. In quelle carte, e nelle altre che vennero sequestrate il 9 maggio dello scorso anno (tante altre ne sono arrivate nei mesi successivi), cercano tutte le risposte e la conferma alle ipotesi accusatorie nei confronti dei vecchi vertici della Banca, primo fra tutti, Giuseppe Mussari. Lui sarebbe già stato iscritto nel registro degli indagati, ma la notizia non è mai stata confermata, insieme all'ex dg Antonio Vigni e ai tre componenti del Collegio dei sindacale Tommaso Di Tanno, Leonardo Pizzichi e Pietro Fabbretti. L'indagine cerca di appurare come il Monte reperì le risorse necessarie all'acquisizione di Antonveneta, e se vi sia stata 'manipolazione' dei mercati, ma anche le mancate, o eventualmente false, comunicazioni agli organi di vigilanza. A questo si è aggiunta, da qualche tempo, anche l'attenzione sui derivati, ed in particolare sulle operazioni Santorini e Alexandria. I pm senesi hanno approfittato della domenica per riposare un po' e scendere dal 'palco' dove da sette giorni, bene o male, sono saliti con la vicenda Monte. Quella che si apre oggi per loro sarà un'altra settimana di 'passione' visto il riserbo con il quale lavorano, riserbo che contrasta con la presenza di giornali e tv. Tutti chiedono quali siano le carte che hanno in mano, se e come siano circolate tangenti, se vi siano stati fondi non scritti alle specifiche voci di bilancio con i quali sarebbero stati premiati alcuni manager della banca. Tutte risposte che aspettano anche Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, presidente e ad del Monte, che chiedono e sperano che la procura faccia "presto". Agli inquirenti senesi sono certamente arrivate le carte di un' inchiesta che aveva aperto la procura di Milano, sempre su Alexandria, e da sempre loro hanno un rapporto diretto con i colleghi fiorentini, Luca Turco e Giuseppina Mione, che indagano sulla gestione del Credito Cooperativo Fiorentino di Denis Verdini, inchiesta nata come filone dei Grandi eventi. I carabinieri del Ros, tra l'altro, il 18 gennaio 2011, sequestrarono nela sede del Monte un'agenda del 2008 del dg Vigni, che comunque non risulta indagato a Firenze. Negli uffici di Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, titolari dell'inchiesta su Antonveneta, nei mesi scorsi sono già comparsi sia Mussari sia gli altri indagati, insieme a persone 'informate sui fatti'. Tra questi gli ex sindaci di Siena Maurizio Cenni e Franco Ceccuzzi, e l'ex presidente della Provincia Fabio Ceccherini. In città riprende anche la normale attività politica (ieri a Siena Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni ha tenuto una 'maratona oratoria' per chiedere al Pd di Pierluigi Bersani di fare chiarezza), in vista delle elezioni politiche di fine febbraio. L'attenzione maggiore è però rivolta alle comunali di maggio anche per i risvolti che queste elezioni avranno sulla Fondazione che, nel mese di luglio, dovrà rinnovare i propri vertici. Le nomine, 13 consiglieri su 16, vengono proprio da Comune e Provincia, e la Fondazione è ancora il socio di maggioranza della Banca.
(ANSA)
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