lunedì 28 gennaio 2013

Abu Omar, governo Monti conferma segreto Stato su sequestro



'Sentiamo il premier come testimone', lo ha chiesto ai giudici di Milano nel processo d'appello la difesa di Marco Mancini che ha prodotto una lettera della Presidenza del Consiglio


MILANO - Il Governo Monti ha confermato il segreto di Stato sulla vicenda del sequestro Abu Omar, come già era stato fatto dai governi Prodi e Berlusconi. E' emerso dal processo d'appello in corso a Milano dove la difesa di Marco Mancini ha prodotto una lettera della Presidenza del Consiglio.
La difesa di Marco Mancini, l'ex numero due del Sismi imputato nel processo milanese d'appello per la vicenda del sequestro Abu Omar, ha chiesto ai giudici della quarta sezione di sentire come teste in aula Mario Monti, in relazione alla lettera inviata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri venerdì scorso a Mancini, nella quale si conferma il segreto di Stato. In particolare, la difesa di Mancini chiede di sentire Monti "affinché riferisca sugli esiti dell'istruttoria del Dis indicata nella lettera inviata a Mancini e su eventuali accertamenti effettuati che possono anche riguardare l'estraneità di Mancini rispetto all'imputazione". I legali dell'ex numero due del Sismi hanno chiesto inoltre di sentire due vice direttori dell'Aise, anche in relazione a "eventuali riscontri acquisiti su eventuali altri soggetti che hanno posto in essere le condotte imputate a Mancini". Inoltre, la difesa ha chiesto di ascoltare come teste anche il capo della Digos milanese, Bruno Megale, e l'esame di tutti gli imputati. Le difese stanno ancora parlando ed è probabile che i giudici debbano entrare in camera di consiglio su tutte le richieste, compresa quella di invio degli atti alla Consulta.
La difesa di Marco Mancini, l'ex numero due del Sismi imputato a Milano nel nuovo processo d'appello sul caso Abu Omar, ha chiesto ai giudici di sollevare davanti alla Consulta la questione di illegittimità costituzionale, dopo la sentenza della Cassazione che nei mesi scorsi ha annullato il non doversi procedere per segreto di Stato per Mancini, Nicolò Pollari e altri tre ex uomini Sismi. Secondo uno dei legali di Mancini, l'avvocato Luigi Panella, la Cassazione infatti non poteva, come ha fatto, "aggirare il segreto di Stato" apposto sulla vicenda dai governi Prodi e Berlusconi e confermato anche dall'esecutivo Monti. Secondo la difesa di Mancini, la Cassazione è entrata "in contrasto" con le decisioni prese dalla Corte Costituzionale sul segreto di Stato negli anni sul caso Abu Omar. "La Cassazione - ha spiegato l'avvocato Panella - ha rimosso il fatto che a queste persone, tra cui Mancini, è stato apposto il divieto di rivelare notizie coperte da segreto, un divieto che se non rispettato li manderebbe incontro a sanzioni penali, fino a 24 anni di reclusione". Il legale inoltre ha chiarito che nella stessa lettera inviata dal governo Monti a Mancini venerdì scorso viene spiegato che "possono essere secretate anche fonti di prova essenziali per l'accertamento del reato". Il legale ha chiesto che vengano inviati gli atti alla consulta per violazione di una serie di articoli della Costituzione: articoli 1-2-3-52-101 e 134.
 (ANSA)

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