VOLETE ARRUOLARVI PER ANDARE A COMBATTERE IN UCRAINA? LA LEGGE ITALIANA LO VIETA, MA C'E' UN SISTEMA PER AGGIRARE LA NORMA: BISOGNA ORGANIZZARSI DA SOLI, SENZA VIE UFFICIALI, E RAGGIUNGERE LEOPOLI, DOVE SI RADUNANO I SOLDATI VOLONTARI - SUL SITO MESSO ONLINE DAL MINISTERO DELLA DIFESA UCRAINA CI SONO TUTTE LE INDICAZIONI A CHI VUOLE ENTRARE NELLA LEGIONE DI DIFESA UCRAINA...
Emiliano Bernardini per "il Messaggero"
«Vuoi
andare a combattere in Ucraina? L'Italia lo vieta ma...». Lo spiraglio
aperto lo lascia una delle funzionarie dell'ambasciata ucraina a Roma.
Non può dire troppo di più perché il palazzetto che si trova in via
Guido d'Arezzo è presidiato da due militari italiani che guardano e
ascoltano tutto. Impossibile entrare, lo stesso personale ucraino non si
fida.
Sul citofono ci sono due pulsanti:
uno in italiano e l'altro in caratteri cirillici. Suono mentre c'è un
viavai di persone. «Italiyska», dicono tra loro. Subito dopo esce un
militare dell'esercito ucraino che vuole sapere cosa vogliamo.
Non
parla italiano ma non ci toglie gli occhi di dosso. Scruta ogni
movimento e si fa tradurre tutto dalla signora che ci dà indicazioni.
«Vorrei sapere come entrare a far parte della Legione Internazionale
dell'Ucraina». «Per gli italiani è vietato», risponde subito la ragazza
che si è fermata a parlare con noi sull'uscio. Poi, dietro le nostre
insistenze, si sbottona un po': «È vietato ma...».
Dietro
quel ma ci sono un mondo di possibilità. Il primo approccio è molto
deciso: «Gli italiani non si possono arruolare, la legge italiana lo
vieta». Ci giriamo un po' intorno, cercando un pertugio. «Ma un modo per
andare ci sarà?».
«Beh...se
vuole...». A quel punto parla più piano si guarda un po' intorno e ci
apre una strada per andare a combattere in Ucraina: «Dovrebbe
organizzarsi da solo, senza vie ufficiali. Cioè dovrebbe raggiungere da
solo l'Ucraina. A quel punto, una volta arrivato in una delle città più
grandi, c'è la possibilità di arruolarsi come soldato volontario».
Tra
l'altro le selezioni di volontari pare non siano così accurate. Dunque,
aggirare i divieti, è possibile. Nessuno lo mette nero su bianco ma
basta toccare i tasti giusti per sentirsi dire «non si può fare ma se
lei lo fa di sua iniziativa...». Tradotto non la fermerà nessuno.
IL SITO PER ARRUOLARSI
Eppure, prima del piccolo incidente con la Farnesina, il sito
fightforua, messo online dal Ministero della Difesa ucraino, che dà
indicazioni su cosa debbano fare gli stranieri che vogliono arruolarsi
nella Legione di difesa ucraina, dava libero accesso anche agli
italiani. Ora cliccandoci sopra l'Italia è sparita dalla lista dei
paesi, ma il vademecum è ancora lì, utilissimo per chi decide di
effettuare il viaggio fai da te.
Il primo
step prevede di «rivolgersi all'ambasciata dell'Ucraina del proprio
paese, puoi seguire tre strade: andare in ambasciata; chiamare; scrivere
una mail». Il secondo riguarda l'esperienza in campo militare o in
agenzie di sicurezza: «I documenti e il tipo di equipaggiamento di cui
hai bisogno. Carta d'identità o passaporto; documenti che attestino lo
svolgimento del servizio militare o attività in agenzie di sicurezza e
la partecipazione in operazioni militari».
soldati ucraini di ritorno a kiev dopo la battaglia a irpin, maxim dondyuk
Il
terzo passo prevede il colloquio in ambasciata con il responsabile
della Difesa e l'avvio delle procedure per ottenere il visto con il
console. Il punto quattro riguarda la domanda di ammissione: «È
possibile scrivere una domanda di ammissione alla Difesa territoriale
delle forze armate dell'Ucraina per il servizio militare con contratto
su base volontaria».
In sostanza, il
candidato viene informato che non dovrà sostenere spese né per il vitto
né per l'alloggio una volta al fronte. Viene poi consigliato al
volontario - se è nelle sue possibilità - di portare con sé
abbigliamento tecnico-militare come elmetto e giubbotto antiproiettile.
L'indicazione più importante è alla fine dove si specifica che il raduno
avviene a Leopoli, a 500 chilometri da Kiev, al confine con la Polonia.
ucraina soldati a un posto di blocco
Il
suggerimento, soprattutto per chi viene da Roma, è di percorrere la
direttrice che attraversa lo stato polacco. Una volta a Leopoli, i
volontari potranno beneficiare di vitto e alloggio pagati. Sarebbe
previsto anche un rimborso spese. Ma è bene non dirlo davanti ai soldati
italiani che ascoltano fuori dall'ambasciata.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/volete-arruolarvi-andare-combattere-ucraina-legge-italiana-306077.htm
Putin71
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