"Dopo i bombardamenti, ci hanno tranquillizzato dicendo che ai civili non succede niente. O meglio, che ai civili stranieri non dovrebbe succedere niente. Ma nessuno si è mai trovato in questa situazione.
Siamo rimasti solo noi in hotel, io e i giocatori brasiliani. Non c’è nessuno del club. Io mi attacco ai valori che mi ha dato mio padre, quindi sto con i ragazzi più giovani per far vedere che non sono soli. Credo sia la cosa giusta, non so se questo li faccia stare meglio… Abbiamo paura, ma non possiamo permetterci di mettere la paura davanti alla vita.
“Sono preoccupato da morire per i giocatori ucraini. Qualcuno è da solo, qualcuno può essere chiamato alle armi, anche ragazzi di 18/20 anni. Noi torneremo nel nostro Paese, loro invece saranno comunque in mezzo ai guai. La cosa che mi fa diventare pazzo è non poterli aiutare in nessun modo…".
Roberto De Zerbi
Andrea Scanzi
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