Cina. Muore dopo un mese di lavoro senza sosta
Liu aveva 33 anni e aveva accumulato oltre 190 ore di straordinari.
-Redazione- Liu Jiangxi, ingegnere presso la Derchun Industries di Dongguan, nel Guangdong, aveva 33 anni ed è morto in seguito a una condizione prolungata di stress.Questo, almeno, è quello che pensa la famiglia dell'uomo trovato morto nel suo appartamento il 9 aprile scorso.Liu ha lavorato trentuno giorni di seguito, dalla mattina presto fino a sera, accumulando 190 ore di straordinario.
Liu, secondo chi lo frequentava e la sua famiglia, era un ragazzo modello: non beveva non fumava, non aveva svaghi se non il lavoro. E’ per questo che la sua morte, scoperta lo scorso 9 aprile da alcuni colleghi che, non vedendolo arrivare per un paio di giorni in ufficio, si sono insospettiti e sono andati a casa sua, viene legata dalla sua famiglia al troppo lavoro, allo stress accumulato.
Per tutto l’anno scorso, aveva cominciato a marzo, il giovane non aveva preso una sola vacanza in più rispetto ai pochissimi giorni di chiusura della fabbrica, non usufruendo neanche dei congedi dovuti. Lavorava dodici ore al giorno: dalle otto del mattino alle 21.30, concedendosi mezz’ora per pranzare e altrettante per cenare, le uniche due pause dal lavoro.
La Derchun Industries si è giustificata dicendo che è stata una scelta dell’ingegnere di lavorare tanto e di fare anche gli straordinari, per i quali sarebbe stato poi pagato. Tuttavia, la famiglia del giovane vuole vederci chiaro e denuncia le forti pressioni sul giovane e i suoi colleghi. Liu è soltanto uno degli oltre 600.000 lavoratori cinesi, stime pubblicate un paio di anni fa dalla stampa, che muoiono ogni anno per troppo lavoro.
Secondo gli ultimi dati forniti da una società di consulenza, la Cina ha superato il Giappone ed è diventato il Paese in cui si verificano più morti in seguito al troppo lavoro e allo stress.
http://www.articolotre.com/2014/04/cina-muore-dopo-un-mese-di-lavoro-senza-sosta/
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