Scoprono un tesoro in vecchie lire
nella casa ereditata dallo zio
«Quei soldi non si possono cambiare»
ANCONA - Eredita la casa dello zio morto e trova, sfondando un muro, 162 milioni di vecchie lire (attuali 80 mila euro). E' la sorpresa che ha avuto una 40enne di Pesaro, la quale ha dovuto fare i conti col fatto che oggi quei soldi non potrebbero più essere convertiti in euro. Per questo la donna, che ha espressamente chiesto di rimanere anonima, ha pensato di rivolgersi all'Associazione Agitalia (associazione per la giustizia in Italia). Scelta maturata dopo un esplicito "no" di Bankitalia al cambio valuta, che avrebbe fruttato alla famiglia della pesarese circa 80mila euro. Ma l'associazione si è comunque mobilitata, avviando le pratiche burocratiche e legali, per far valere il diritto degli eredi di entrare in possesso della somma che lo zio avrebbe messo da parte per anni.
«Evidentemente lo zio ha sempre conservato quei soldi, anche se non abbiamo idea del perché - ha detto la nipote - Sappiamo per certo però che lui ritirava sempre la pensione alle poste e non aveva un conto corrente proprio» ha ribadito la 40enne pesarese. La scoperta è stata fatta alcuni mesi fa quando la donna, insieme a dei fratelli, ha avviato la ristrutturazione della vecchia casa dello zio, in provincia di Ascoli Piceno. Ad accorgersi di una fessura ricavata nel muro di una parete, nascosta da una vecchia cassapanca, sarebbero stati i muratori, che poi avrebbero prontamente avvisato i proprietari dell'immobile.
In quell'intercapedine all'altezza del battiscopa, i nipoti hanno trovato una sacca di pelle nera che, una volta aperta, ha lasciato di sasso tutti: 162 milioni di lire tutte in banconote da 100mila. Una piacevole sorpresa, visto e considerato che non ci sono eredi diretti e che, a beneficiare di quei soldi saranno le famiglie dei fratelli del povero zio, defunto ormai diversi anni fa. Ora però resta il dubbio che quel bottino non potrà mai essere utilizzato nel mercato dell'euro e i familiari della 40enne pesarese si stanno battendo per questo: «Speriamo di poter entrare in possesso almeno di una parte del denaro perchè sarebbe un peccato, se non altro perchè lo zio avrà messo da parte quei soldi per anni con sacrificio» ha detto la giovane ereditiera.
«Evidentemente lo zio ha sempre conservato quei soldi, anche se non abbiamo idea del perché - ha detto la nipote - Sappiamo per certo però che lui ritirava sempre la pensione alle poste e non aveva un conto corrente proprio» ha ribadito la 40enne pesarese. La scoperta è stata fatta alcuni mesi fa quando la donna, insieme a dei fratelli, ha avviato la ristrutturazione della vecchia casa dello zio, in provincia di Ascoli Piceno. Ad accorgersi di una fessura ricavata nel muro di una parete, nascosta da una vecchia cassapanca, sarebbero stati i muratori, che poi avrebbero prontamente avvisato i proprietari dell'immobile.
In quell'intercapedine all'altezza del battiscopa, i nipoti hanno trovato una sacca di pelle nera che, una volta aperta, ha lasciato di sasso tutti: 162 milioni di lire tutte in banconote da 100mila. Una piacevole sorpresa, visto e considerato che non ci sono eredi diretti e che, a beneficiare di quei soldi saranno le famiglie dei fratelli del povero zio, defunto ormai diversi anni fa. Ora però resta il dubbio che quel bottino non potrà mai essere utilizzato nel mercato dell'euro e i familiari della 40enne pesarese si stanno battendo per questo: «Speriamo di poter entrare in possesso almeno di una parte del denaro perchè sarebbe un peccato, se non altro perchè lo zio avrà messo da parte quei soldi per anni con sacrificio» ha detto la giovane ereditiera.
http://www.ilmessaggero.it/marche/ancona_tesoro_lire_casa_zio/notizie/575513.shtml
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