Le fandonie di Renzusconi
Perché anche la parodia di governo capeggiata daMatteo Renzi sarà destinata a fallire miseramente? La risposta a questo interrogativo è di disarmante semplicità: perché anche lui, al pari dei suoi predecessori, è l'umile servo del potere finanziario internazionale. Infatti, qualora questo rampante individuo non fosse stato abilmente assemblato e attualmente manovrato da quello che è meglio conosciuto come “potere finanziario”, non si sarebbe certamente prodotta una così sconcertante situazione!
Quel che si desume dalle sue dichiarazioni di intenti, è come possa illudersi di recuperare una estremamente disastrata situazione sociale, ancor prima che economica, avendo irresponsabilmente alienata la propria sovranità monetaria, non disponendo cioè di quella leva economica indispensabile per poter fare di una parvenza di governo un vero governo. Si tratta di una cruciale penalizzazione, la quale è invece sconosciuta nei Paesi normali come lo sono, tanto per rimanere a tre soli esempi, gli USA o l'Inghilterra o la Svezia.
L'inevitabile conseguenza di questo tragico paradosso è che Renzi non potrà fare affidamento su una sua Banca Centrale, necessaria per poter adeguatamente modulare soprattutto l'inflazione e i tassi di interesse. Non avendo una propria moneta, egli dovrà affidarsi all'euro. Solo che potrà farlo a condizione di subìre tassi di interesse non opportunamente concordati, bensì imposti dai mercati finanziari. Per questo, sarà inevitabilmente costretto ad aumentare la tassazione al fine di non sforare il famigerato pareggio di bilancio.
In un così irreversibile contesto e subendo la sempre più crescente tassazione, con la conseguente impossibilità di investire in favore delle aziende, oltre che con i sempre più drammatici tagli imposti dalla spesa, non potrà sortire altro che la ulteriore contrazione dei posti di lavoro, della assistenza sanitaria e di altre pubbliche iniziative. Questa situazione imprigionerà Renzi in una letale spirale.
Come è stato anticipato dal FMI, dall'OCSE e dall'UE, l'economia risultante da tale contesto seguiterà a contrarsi, con il conseguente calo del gettito fiscale che comporterà l'inevitabileinnalzamento del debito. Ciò imporrà l'aumento della cassa integrazione e dei fallimenti aziendali, così come subiranno una impennata i prestiti bancari insolventi. Il che provocherà l'ulteriore sofferenza bancaria, la quale dovrà necessariamente essere fronteggiata con il denaro pubblico. Essendo però la situazione soffocata dalla morsa dell'euro, la lievitazione del debito risulterà fatale. Vale la pena ricordare che questo non sarebbe successo qualora fosse esistita una moneta nazionale. Perché allora non sarebbe successo? Perché così si allarmano le famigerate agenzie di rating e con esse i mercati finanziari, i quali prestano a Renzi gli euro e non le lire. Dal che deriva il pagamento di tassi di interesse più alti sui titoli di stato, con il conseguente incremento del debito. A quel punto, cosa farà l'Europa? Comprerà i titoli di stato italiani per abbassare i tassi? No. Non potrà farlo per la semplice ragione che la Germania non lo consentirà!
Le sciagurate politiche monetarie finora adottate, hanno contratto l'economia italiana del 18% rispetto alla fine degli anni '90. Per poter tornare a quei livelli, Renzi dovrebbe far crescere l'Italia oltre tale percentuale. Ma questa è un'utopia, se consideriamo che attualmente si potrebbe a stento crescere di appena lo 0,1%! Ecco perché fa semplicemente pena l'ottimismo sprizzato da questo baldanzoso politicante!
Inoltre, quando fra qualche mese, per via dei famosi stress-test, gli addosseranno anche l'irrecuperabilità di molte banche, lui cosa farà? Sarà in grado di soddisfare i quasi 150 miliardi di euro prodotti da quella voragine? Non potendo più contare sulla sovranità nazionale, non potrà neppure nazionalizzarle! Allora, cosa succederà?
Intanto, sulle orme dei suoi degni predecessori, sta vendendo tutto il possibile. Ma, pure questa iniziativa, risulterà inefficace. Si tratta infatti di un espediente che non funziona. Non funziona né in Italia, né altrove! Non dimentichiamo inoltre che, per via dell'attuale contingenza economica, più che vendere sarà costretto a svendere. In proposito, è significativo ricordare che allorquando il centrosinistra cominciò a svendere la proprietà pubblica, ed erano gli anni '90, tanto da detenerne il non invidiabile record europeo nel '99, ridusse il debito dello Stato dell'8%!
A questo punto risulta evidente perché l'impresa di Renzi sia fallita in partenza. Così come fallirà qualsiasi altro intervento parimenti orientato. Perché, non liberandosi dalla soffocante morsa dell'euro, non potrà mai esserci la ripresa!
Foto: Rischiocalcolato/ Googleimage
Autore
Piero Tucceri
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