lunedì 3 marzo 2014

E Lady Bartali andò dal suo Gino


L'ADDIO


Scomparsa a 95 anni nella casa dove aveva sempre vissuto col campione. Lunedì i funerali

FIRENZE - Ve lo immaginate il grande campione, il burbero Ginettaccio, l’uomo abituato alla folla, timido e impacciato? Eppure la prima volta andò così. «Lavoravo al magazzino Diulio ’48, in via del Corso e lui, golosissimo, andava spesso a fare colazione e prendere la cioccolata al bar Berti, lì davanti — ci raccontò, col sorriso negli occhi, Adriana, quando il suo Gino se ne era già andato in cielo come diceva — Una mia amica voleva conoscerlo; "Bartali chi?", le dissi; "Bartali il corridore", mi rispose ma io non lo avevo mai sentito nominare. Poi ad una festa ballammo insieme e ci fu subito simpatia. Però quanto mi toccò aspettare per il fidanzamento, mi toccò incoraggiarlo... lui era timido». Poco dopo, era il 1940, Adriana e Bartali si sposarono e per 60 anni sono rimasti insieme.

E Lady Bartali andò dal suo Gino

Con il figlio Andrea

Con il presidente Napolitano

Adriana e Gino giovanissimi con la loro macchina

Adriana e il figlio

Il bacio


Sabato Adriana Bani, nata nel 1919 nel quartiere fiorentino delle Cure, si è spenta nella sua casa di Firenze, come ha fatto sapere il figlio Andrea che ha annunciato che lunedì si terranno i funerali nella chiesa di Ponte a Ema (ore 15.30), a pochi metri da dove nacque Ginettaccio. La signora Bartali, così la chiamavano tutti con rispetto, col tempo era diventata la custode più fedele ed orgogliosa della memoria di Gino, assieme ai figli Andrea e Luigi. Era andata in televisione, aveva incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attori, ma non si era mai spostata dalla casa in piazza Elia Dalla Costa in cui aveva abitato con Gino ed i figli. La sua fede era serena e sicura come quella del marito, amico personale del cardinale Dalla Costa, — «La sua fede ha sempre dato noia, al regime fascista, a tanti, ma lui è sempre andato avanti per la sua strada, libero» — e nella cappellina costruita nella loro casa, su permesso di Dalla Costa, pregava spesso, come faceva Ginettaccio.
Adriana ricordava la telefonata di De Gasperi a suo marito, che «salvò» l’Italia, si stupiva di come lui non le avesse detto nulla per anni dell’attività a favore degli ebrei tra il 1943 ed il 1944, rimproverandolo affettuosamente per questo. Negli anni delle corse Adriana non ascoltava la radio, non vedeva la tv perché aveva paura delle cadute in discesa o in volata, sottolineava la stima tra Coppi e Gino, l’amore di tutti verso suo marito: «Era attaccatissimo alla famiglia, ai figli. Era affettuoso, paziente». Bartali era già morto da tempo quando ci disse, salutandoci: «Ci sono stati momenti duri, nella guerra, quando alla fine stava male. Ma vivere con lui è sempre stato bello». Adesso, dopo 14 anni, Adriana e Gino — «se n'è andato troppo presto», ripeteva sempre — potranno unirsi di nuovo.

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2014/2-marzo-2014/lady-bartali-ando-suo-gino-2224153063296.shtml

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