DALLA CONCORDIA AL MANICOMIO - GLI AVVOCATI DI SCHETTINO SCARICANO TUTTA LA COLPA SUL TIMONIERE SCOMPARSO DOPO L’INCIDENTE AL GIGLIO: “CERCATELO, FORSE È IN OSPEDALE PSICHIATRICO”
Jacob Rusli Bin è svanito nel nulla, e i legali di Schettino, insieme a quelli delle parti civili, chiedono alla Procura di cercarlo per farlo testimoniare: “E’ quello che ha sbagliato la manovra di emergenza fondamentale, non capendo gli ordini del capitano” - Ma il pm non vuole sentire neanche le vittime: 168 testi sono troppi… - -
«Un uomo non può scomparire così. Avrà un'identità, una carta di credito, da qualche parte sarà. Il timoniere Jacob Rusli Bin può aiutarci anche lui a cercare la verità».
L'ex comandante Francesco Schettino, sul banco degli imputati al processo in corso a Grosseto, gioca la carta del timoniere scomparso nell'area di Djakarta e che i suoi difensori ipotizzano addirittura rinchiuso in un manicomio. Ha però il buon senso di non indicare l'uomo che lo affiancava in plancia la sera della tragedia, come personaggio chiave per poter immaginare un esito meno drammatico del disastro che la sera del 13 gennaio 2012 portò alla morte di 32 persone . A chi gli domanda se un comportamento diverso da parte del timoniere scomparso avrebbe salvato qualche vita Schettino risponde «questo dovranno appurarlo le perizie».
Ma i suoi avvocati non si lasciano scappare l'ottima occasione di un possibile appiglio. Il legale di Schettino Donato Laino al termine dell'udienza odierna ha infatti dichiarato: «Siamo perplessi che non si riesca a trovare il timoniere Jacob Rusli Bin. È un teste importante, è colui che avrebbe sbagliato nel fare la manovra di emergenza fondamentale» non capendo gli ordini di Francesco Schettino nei pressi dell'Isola del Giglio. «Ora valuteremo col tribunale - ha ancora aggiunto - vediamo cosa ci dice la procura su questo testimone. Bisogna capire che tipo di indagine hanno fatto, se effettivamente questa persona è ancora in Indonesia, o dove è».
E si scatena la reazione delle parti civili le quali, sempre nell'udienza di stamane hanno affermato: «Costa Crociere sa dov'è il timoniere Jacob Rusli Bin, lo tirino fuori, dicano dove si trova». A parlare sono stati gli avvocati del pool di parte civile "Giustizia per la Concordia", Massimiliano Gabrielli di Roma e Cesare Bulgheroni di Milano. «Se Rusli Bin non viene sentito al processo - hanno sentenziato - significa che è un testimone che temono». In effetti sulla proposta del pubblico ministero di rinunciare a 168 testimoni d'accusa, tutti passeggeri della Costa Concordia parti offese, Gabrielli e Bulgheroni hanno affermato che «sarebbe assurdo che non venissero sentite le vittime del naufragio, almeno un campione».
Intanto si viene a sapere che per la perdita della nave Concordia nel naufragio dell'Isola del Giglio la Costa Crociere è stata risarcita dalle compagnie assicurative con 380 milioni di euro già nel 2012. A confermarlo è stato l'ex presidente e ad di Costa, Pier Luigi Foschi.
E da circa un mese è tornato a navigare sul ponte di comando di una nave della Costa con lo stesso grado (primo ufficiale di coperta) Ciro Ambrosio, che il 13 gennaio 2012 passò i comandi della Concordia a Francesco Schettino prima dell'urto al Giglio. Ambrosio è stato due anni in ufficio, a Genova, con altra mansione e stipendio ridotto. Un ricorso ha convinto il ministero dei Trasporti a rendergli la patente nautica che era sospesa. Lo si apprende a margine del processo a Grosseto.
CIRO AMBROSIO IL PRIMO UFFICIALE DELLA CONCORDIAL'ex comandante Francesco Schettino, sul banco degli imputati al processo in corso a Grosseto, gioca la carta del timoniere scomparso nell'area di Djakarta e che i suoi difensori ipotizzano addirittura rinchiuso in un manicomio. Ha però il buon senso di non indicare l'uomo che lo affiancava in plancia la sera della tragedia, come personaggio chiave per poter immaginare un esito meno drammatico del disastro che la sera del 13 gennaio 2012 portò alla morte di 32 persone . A chi gli domanda se un comportamento diverso da parte del timoniere scomparso avrebbe salvato qualche vita Schettino risponde «questo dovranno appurarlo le perizie».
Ma i suoi avvocati non si lasciano scappare l'ottima occasione di un possibile appiglio. Il legale di Schettino Donato Laino al termine dell'udienza odierna ha infatti dichiarato: «Siamo perplessi che non si riesca a trovare il timoniere Jacob Rusli Bin. È un teste importante, è colui che avrebbe sbagliato nel fare la manovra di emergenza fondamentale» non capendo gli ordini di Francesco Schettino nei pressi dell'Isola del Giglio. «Ora valuteremo col tribunale - ha ancora aggiunto - vediamo cosa ci dice la procura su questo testimone. Bisogna capire che tipo di indagine hanno fatto, se effettivamente questa persona è ancora in Indonesia, o dove è».
E si scatena la reazione delle parti civili le quali, sempre nell'udienza di stamane hanno affermato: «Costa Crociere sa dov'è il timoniere Jacob Rusli Bin, lo tirino fuori, dicano dove si trova». A parlare sono stati gli avvocati del pool di parte civile "Giustizia per la Concordia", Massimiliano Gabrielli di Roma e Cesare Bulgheroni di Milano. «Se Rusli Bin non viene sentito al processo - hanno sentenziato - significa che è un testimone che temono». In effetti sulla proposta del pubblico ministero di rinunciare a 168 testimoni d'accusa, tutti passeggeri della Costa Concordia parti offese, Gabrielli e Bulgheroni hanno affermato che «sarebbe assurdo che non venissero sentite le vittime del naufragio, almeno un campione».
Intanto si viene a sapere che per la perdita della nave Concordia nel naufragio dell'Isola del Giglio la Costa Crociere è stata risarcita dalle compagnie assicurative con 380 milioni di euro già nel 2012. A confermarlo è stato l'ex presidente e ad di Costa, Pier Luigi Foschi.
E da circa un mese è tornato a navigare sul ponte di comando di una nave della Costa con lo stesso grado (primo ufficiale di coperta) Ciro Ambrosio, che il 13 gennaio 2012 passò i comandi della Concordia a Francesco Schettino prima dell'urto al Giglio. Ambrosio è stato due anni in ufficio, a Genova, con altra mansione e stipendio ridotto. Un ricorso ha convinto il ministero dei Trasporti a rendergli la patente nautica che era sospesa. Lo si apprende a margine del processo a Grosseto.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/dalla-concordia-al-manicomio-gli-avvocati-di-schettino-scaricano-tutta-la-colpa-sul-timoniere-73396.htm
Nessun commento:
Posta un commento