Un patto da tre milioni di euro. Questo era il prezzo del "sabotaggio"
messo a segno contro il governo Prodi. Così racconta l'accordo
scellerato il senatore (uscente) Sergio De Gregorio, negli interrogatori
resi, da indagato, dinanzi ai pubblici ministeri di Napoli.
Così ricostruisce i versamenti ricevuti, "in tranche da 200mila e
300mila euro" da Silvio Berlusconi. Intermediario del patto e "postino"
dei contanti era Valter Lavitola. Il patto aveva anche un nome. "Era la
nostra Operazione Libertà". La Procura ha depositato in mattinata,
attraverso il nucleo di polizia tributaria della Finanza di Napoli, alla
Camera dei Deputati la richiesta di sequestro di una cassetta di
sicurezza intestata a Silvio Berlusconi. Inoltrato al leader del Pdl
anche l'invito a comparire dinanzi ai magistrati, martedì prossimo. 5
marzo.
Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli. L'ipotesi di reato
è corruzione e finanziamento illecito, relativa a una vicenda di
compravendita di senatori nel 2006, all'inizio della legislatura. In
particolare ci si riferisce alla erogazione di somme di denaro,
quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in
relazione al suo passaggio dall'Idv al Pdl.
L'inchiesta è condotta da un pool di magistrati di due sezioni della
Procura del capoluogo campano, quella sui reati contro la pubblica
amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia, con il nucleo di
polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli del colonnello
Nicola Altiero. Indagano i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock,
titolari dell'inchiesta che nello scorso anno portò al coinvolgimento
del senatore De Gregorio, nonché i pm della Dda Francesco Curcio,
Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio. In mattinata sono stati notificati
avvisi agli indagati.
La confessione di De Gregorio. "L'accordo si consumò nel 2006...il mio
incontro a palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia
previsione di cassa...era di 3 milioni e che immediatamente partirono le
erogazioni". E' quanto ha raccontato ai pm di Napoli il senatore De
Gregorio. "Ho ricevuto 2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da
200/300mila euro".La confessione di De Gregorio è contenuta in tre
interrogatori fatti con i magistrati di Napoli il 28 e 29 dicembre
scorsi e il 7 gennaio di quest'anno e riportati nella richiesta di
autorizzazione inviata dalla procura alla Camera."Per rispetto che devo
alle vostre persone e alla mia scelta collaborativa - mette a verbale il
senatore rivolgendosi ai pm Curcio e Milita - confermo tutto quanto
detto precedentemente ma ho necessità di apportare chiarimenti...", a
partire "dalla vicenda relativa al mio ruolo al servizio del presidente
Berlusconi...avendo io partecipato a quella cosiddetta operazione
libertà che era indirizzata a ribaltare il governo Prodi, nella quale e
per la quale io ricevetti dei finanziamenti, parte in contanti, che
avrebbero dovuto supportare la forza del mio movimento politico per
darmi la possibilità di essere anche forte nelle scelte che avrei
fatto". De Gregorio, dopo aver ricordato che i rapporti numerici tra
maggioranza e opposizione al Senato erano di 158 a 156, aggiunge che
"ciò faceva ovviamente immaginare la possibilità di ribaltare gli
elementi numerici e ricordo bene che già dopo il voto che mi vide eletto
presidente della Commissione Difesa, discussi a palazzo Grazioli con
Berlusconi di una strategia di sabotaggio, della quale mi intesto tutta
la responsabilità...".
Nessun commento:
Posta un commento