lunedì 3 dicembre 2012

Morto a 63 anni Filippo Marazzi, presidente del gruppo ceramico di Sassuolo

    Filippo Marazzi, presidente di Marazzi Group Filippo Marazzi, presidente di Marazzi Group, azienda leader della ceramica, è scomparso la scorsa notte. Nel pomeriggio la sorella Rosaria e il neoamministratore delegato Andrea Sasso hanno dato la notizia agli operai e agli impiegati della Marazzi nella sede dell'headquarter di Modena dicendo loro semplicemente: «È morto Filippo». Aveva 63 anni Filippo Marazzi ed era malato da tempo. Persona ricordata da tutti come di grande simpatia e di grande umanità, era stato anche vicepresidente di Assopiastrelle e ricordato come un imprenditore molto vicino ai dipendenti e rispettato dai competitor. Nel febbraio 1992, ottiene la laurea ad honorem in chimica dall'Università di Modena. Nel giugno 1995 diventa Cavaliere del lavoro, nominato dall'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, Cavaliere del Lavoro. Era il classico imprenditore-azienda Filippo Marazzi: alla terza generazione di un'impresa nata nel 1935 a Sassuolo, in provincia di Modena, all'interno di un distretto attivo già dal XVII secolo nella lavorazione artigianale della terracotta. Il momento del redde rationem per lui arriva ben presto, a 29 anni, quando il padre Pietro venne a mancare dopo un incidente stradale. A Filippo Marazzi toccò prendere le redini dell' azienda che proprio in quegli anni sperimenta una grande rivoluzione in termini di innovazione di processo. È la metà degli anni 70, infatti, quando la Marazzi per prima iniziò a lavorare con la "monocottura rapida", destinato a rivoluzionare la produzione di piastrelle in ceramica, diventando il metodo produttivo più diffuso a livello mondiale. La cottura rapida e contemporanea dell'impasto di base e dello smalto di finitura non solo riduce i tempi di lavorazione, ma ridefinisce l'immagine e la destinazione stessa delle piastrelle. Al suo nome è legata anche l'internazionalizzazione del distretto della ceramica che ha il suo cuore pulsante fra fra Sassuolo, Modena e la provincia di Reggio Emilia, da cui proviene oltre l'80% della produzione italiana di piastrelle di ceramica. Fu sua, infatti, l'intuizione di aprire il primo stabilimento all'estero. All'inizio degli anni '80 vengono così costituite due importanti sedi produttive estere: la Marazzi Iberia a Castellón de la Plana, nel comprensorio spagnolo della ceramica e la American Marazzi Tile a Dallas, in Texas, che costituirà il punto di partenza per la crescita nel mercato americano. Oggi Marazzi è un gigante la cui capacità produttiva è per due terzi all'estero, con oltre 6mila dipendenti e sedi in Italia, Francia, Spagna, Usa e Russia e una produzione che si avvicina ai 100 milioni di metri quadrati annui, per ora appannaggio di sole due conglomerate nel mondo: la Rak Ceramics degli Emirati Arabi e la Siam Cement Group. A fine 2011 le vendite globali erano salite a 832,5 milioni di euro (+2%). Nel 2006 Marazzi Group tenta l'avventura a Piazza Affari. A due anni di distanza arriva il delisting. Da allora Marazzi group fa riferimento per il 51% alla famiglia Marazzi e per il 49% ai fondi Permira e Private Equity Partners che hanno accompagnato il delisting. È di questi giorni l'indicrezione di trattative per la cessione dell'intero pacchetto azionario del gruppo alla società americana Mohawk, quotata a New York.

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-28/morte-filippo-marazzi-191510.shtml?uuid=AbLH1J7G

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