Allarme lanciato da Ong Oceana per difendere alcune specie protette al largo delle Canarie
ROMA - L'Europa e' ancora molto indietro nell'assicurare la protezione
di una porzione sufficiente del Mediterraneo. Lo afferma l'Ong Oceana a
margine del meeting della Convenzione Onu sulla Biodiversita' in corso a
Hyderabad, in India. Durante il congresso sono stati verificati gli
'obiettivi di Aichi', decisi nell'edizione 2010 del meeting nella citta'
giapponese, che proponevano la protezione di almeno il 10% delle aree
marine e costiere mondiali entro il 2020. Secondo i dati presentati
finora solo l'1,6% della superficie e' sottoposto a vincoli. Le
spedizioni della Ong hanno svelato dei veri e propri tesori di
biodiversita' in diverse zone del Mediterraneo, tra cui le isole di
Majorca e Minorca in Spagna e le montagne sottomarine di Aceste e
Enareta nel mar Tirreno: ''La protezione degli oceani mondiali, in
particolare delle gia' danneggiate aree del Mediterraneo, richiedono
progressi urgenti - spiega Pilar Marin, uno degli scienziati
dell'organizzazione - per questa ragione stiamo lavorando a MedNet, un
network di aree marine protette nel Mediterraneo che segua le direttive
dettate dalla Convenzione''. (ANSA)
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