domenica 14 ottobre 2012

A Bali come se il tempo si fosse fermato

10th anniversary of the Bali bombings Una bimba bacia la sua mamma durante la cerimonia

 Il pianto di una donna che ha perso un parente

 Una donna mostra la foto dela figlia morta nell'attentato

 Una ragazza si commuove durante la cerimonia

 Un momento della cerimonia

 Il primo ministro australiano Julia Gillard osserva le immagini dei morti nell'attentato

 Il pianto di una donna

 Il primo ministro australiano Julia Gillard con il ministro degli esteri indonesiano Marty Natalegawa

 Il primo ministro australiano Julia Gillard con il ministro degli esteri indonesiano Marty Natalegawa ed altre autorita' durante la cerimonia

 L'intervento del primo ministro australiano Julia Gillard


Con una cerimonia a cui hanno partecipato 2 mila persone, tra cui autorità e parenti delle vittime, l'isola indonesiana di Bali ha onorato oggi i 202 morti degli attentati del 12 ottobre 2002; una strage causata da due terroristi islamici che si fecero saltare in una zona altamente turistica, mentre il mondo era in piena emergenza anti-terrorismo successiva agli attacchi dell'11 settembre 2001 a New York.
Alla commemorazione, allestita in un parco non lontano dal litorale di Kuta Beach che fu devastato dalla doppia esplosione, hanno preso parte il ministro degli esteri indonesiano Marty Natalegawa e il primo ministro australiano Julia Gillard, a ricordare gli 88 australiani tra le vittime.
"Hanno attaccato la nostra gente, cercando di annientare i nostri valori. In queste animate strade, hanno inflitto un dolore lancinante, che non finirà mai", ha dichiarato il premier di Canberra nella cerimonia sorvegliata da un migliaio di agenti delle forze di sicurezza, invitati dalle autorità indonesiane a causa dell'allerta per nuovi attentati in occasione dell'evento.
Quegli attentati costrinsero l'Indonesia - il Paese musulmano più popoloso al mondo - ad aprire gli occhi di fronte a minoranza fondamentalista islamica che minacciava la tradizionale tolleranza religiosa dell'arcipelago.
Negli anni successivi, le autorità di Jakarta hanno applicato un giro di vite contro la rete terroristica della Jemaah Islamiah, arrestando centinaia di militanti ed eseguendo la pena di morte a cui furono condannati tre responsabili degli attentati di Bali. L'isola, a maggioranza induista, subì un crollo degli arrivi turistici ma si riprese con il passare del tempo: oggi riceve il doppio dei turisti rispetto al 2002. (ANSA)

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