La Nestlè aprirà
un proprio centro dove sperimentare i
benefici dei cibi funzionali, come probiotici, alimenti arricchiti di
Omega3, ecc. Forse perché stanca di rimetterci denaro e reputazione e di
vedersi sistematicamente bocciare dalle autorità sanitarie i claims
salutistici
sui suoi prodotti, la Nestlè ha deciso di cambiare radicalmente
strategia, e di
costruire a Losanna ex novo uno stabilimento ibrido, una sorta di via di mezzo
tra la clinica e il laboratorio di analisi alimentari, per condurre in proprio
tutti i test che ritiene necessari su soggetti sani o malati e giungere così a
presentare i suoi dossier con dati che siano inattaccabili.
La decisione appare comprensibile se si pensa che
solo poche
settimane fa la Commissione Europea ha ammesso 222 claim salutistici
attribuiti
a vari alimenti, respingendone però più di 1.600 che a loro volta erano
stati selezionati dagli oltre 40 mila giunti da tutte le aziende a
Bruxelles per essere giudicati. Spesso tra le motivazioni di
queste bocciature, c’è il fatto che i dati presentati non riguardano i
consumatori
destinatari dell'effetto positivo come nel caso dei probiotici i cui vantaggi
erano stati testati su soggetti affetti da disturbi e non su un campione
corrispondente alla popolazione in generale o comunque
non erano giudicati sufficienti.
E così la Nestlè ha detto basta. «Il nostro
scopo - ha dichiarato in una recente conferenza stampa a Losanna il
responsabile del settore tecnologico Werner Bauer - è di ottenere prove scientifiche
sui potenziali effetti benefici sulla salute dei nuovi prodotti. Non stiamo
copiando l'industria farmaceutica, ma esplorando ed estendendo i nuovi ruoli
del cibo del prossimo secolo per diventare l'azienda leader nei settori della
nutrizione, della salute e del benessere dato dagli alimenti funzionali».
Tanta pomposità da parte dell'azienda va letta attraverso la
lente degli analisti finanziari. Secondo la PriceWaterhouseCoopers, per esempio,
il settore del cibo funzionale crescerà del 20% l’anno, cioè nettamente di più
di qualunque altro settore industriale, per questo motivo l'esperimento ricopre
un certo interesse.
Il nuovo stabilimento possiede i requisiti per essere
classificato come edificio sanitario, e sarà quindi possibile condurre i trial
clinici su soggetti sani e malati. Avrà tutti gli strumenti necessari per
valutare il metabolismo a riposo e sotto sforzo, gli scanner per la densità
ossea e quelli per i diversi tipi di grasso e così via, ma sarà dotato anche di
strumentazioni solitamente assenti negli ospedali, come le celle per il
campionamento dei prodotti, sensori per misurare la temperatura della bocca e
le reazioni alle spezie, scanner per verificare l'attività cerebrale durante il
consumo di un certo alimento e molto altro ancora.
Un elemento interessante
riguarda la guida della nuova
unità affidata a Rafael Crabbe un esperto in trial clinici che oggi coordina
nel mondo più di 100 sperimentazioni esterne, coinvolgendo circa 20.000 persone
in studi su obesità, diabete, osteoporosi. L’intenzione è condurre tutti i
test come se si trattasse di studi sui farmaci, anche se in questo caso seguire
gli sviluppi e valutare i risultati risulta più complesso.
Il nuovo centro ospiterà 40 tra ricercatori e medici, e
collaborerà con il Nestlè Research Centre, già attivo da molti anni e al cui
interno lavorano circa 700 ricercatori.
Agnese Codignola
Foto: Photos.com
www.ilfattoalimentare.it
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