Ennesima giornata di tensione dopo scontri e aggressioni di ieri. Severino: 'Equitalia non è causa del problema'.
L'ingresso danneggiato della sede di Equitalia a Livorno
Sotto l'ingresso danneggiato della sede di Equitalia a Livorno
L'ingresso danneggiato della sede di Equitalia a Livorno
L'ingresso danneggiato della sede di Equitalia a Livorno
Ancora una volta il bersaglio è Equitalia. La notte scorsa, un gruppo di
sei-sette persone ha lanciato due molotov e un petardo contro la sede
livornese della società, cercando poi, senza riuscirci, di appiccare un
incendio anche sull'altro lato dell'edificio. E' esplosa solo una
bottiglia. Le fiamme hanno danneggiando la porta a vetri dell'ingresso.
In questura a Livorno l'episodio inquieta: "I danni sono minimi, ma il
fatto è grave". Gli investigatori ritengono che quanto accaduto rientri
nella scia di quelli avvenuti ieri, come il pacco bomba 'inoffensivo'
spedito alla direzione generale Equitalia a Roma, le contestazioni
davanti alla sede di Napoli e i volantini siglati Br e apparsi a Legnano
(Milano). Nulla a che vedere, invece, con l'attentato di Genova a
Roberto Adinolfi. Gli autori dell'attentato di Livorno non paiono
professionisti, spiegano gli inquirenti. Basti pensare che una molotov e
il petardo - di quelli che si trovano in commercio - non sono esplosi e
che gli stracci usati per appiccare l'incendio sull'altro lato
dell'edificio siano stati trovati per terra, solo un po' sbruciacchiati.
Non solo. Alcune telecamere di sicurezza della zona - il centro
cittadino - hanno immortalato sei-sette persone mentre correvano nei
frangenti dell'attentato e una signora che abita davanti a Equitalia ha
raccontato di aver sentito delle grida, di essersi affacciata e di aver
notato tre o quattro ragazzi a volto scoperto fuggire, mentre le fiamme
divampavano. L'ipotesi degli investigatori - digos e carabinieri del ros
- é che la matrice dell'attentato sia anarchica-antagonista e che gli
autori non siano arrivati da troppo lontano. Non ci sono rivendicazioni,
però. La scritta a vernice rossa trovata di fianco alla sede di
Equitalia, 'Lotta Continua', e quella vergata sulla saracinesca,
'Equitalia Boia', con falce e martello, sono solo una sorta di
'scenografia' della protesta. Il fascicolo d'indagine è sui tavoli della
procura di Livorno. Sono stati interessati anche i magistrati della
direzione distrettuale di Firenze, che intervengono in caso di
terrorismo ma che, al momento, si sono limitati a catalogare
l'informativa. Non è il primo avvertimento del genere, a Livorno. Il 5
gennaio scorso arrivò a Equitalia una lettera con un proiettile. Negli
stessi giorni venne scoperta una busta con un meccanismo a orologeria a
carica manuale indirizzata all'Agenzia delle entrate. Gli inquirenti,
comunque, ritengono che fra i vari episodi non vi siano collegamenti.
"Chi mette le bombe, anche se sono molotov, fa del terrorismo a bassa
intensità" ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico
Rossi. "Livorno - ha aggiunto il sindaco, Alessandro Cosimi - ha tutti
gli anticorpi per isolare queste frange violente che sbagliano, e
sbagliano in maniera grave" (ANSA)
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