Un grande
corteo a Gallico e un’assemblea pubblica nel cuore di Reggio Calabria,
per chiedere la riapertura immediata del Cartella
La notte tra il
14 ed il 15 maggio 2012 un attentato incendiario devastava il c.s.o.a.
Angelina Cartella, oggi sottoposto dal magistrato a sequestro
preventivo. Nei dieci anni di iniziative sociali, culturali e politiche,
il Cartella è stato oggetto di ben tre attentati incendiari e di una
miriade di danneggiamenti e provocazioni, episodi sempre minimizzati
dalle istituzioni locali, subito pronte a etichettare questi fatti come
“ragazzate”, o banali scontri tra “bande” di giovinastri tifosi
dell’estrema destra o dell’estrema sinistra.
Un incendio
questo che segue una serie di intimidazioni denunciate all’inizio di
maggio, denunce che avrebbero potuto evitare tutto ciò. Ma in questo
clima di impunità storica, avallato da un crescendo di ideologia
nostalgica del ventennio, alimentata dagli stessi palazzi del potere,
non ci si poteva attendere altro che una banalizzazione del pericolo,
con la naturale conseguenza della semidistruzione del Cartella.
Le firme
lasciate sulle pareti non lasciano dubbi sulla manovalanza utilizzata,
ma la portata dell’attentato ricorda molto gli atti dinamitardi mafiosi
siciliani, pertanto non si può minimizzare l’accaduto come il gesto di
semplici “ragazzate”. La violenza dell’attentato evidenzia il fatto che
sotto vi siano motivazioni pesanti, preoccupanti se consideriamo che
questo avviene in una città dove il connubio di interessi fittamente
intrecciatisi negli anni '70, tra 'ndrangheta, eversione di destra,
massoneria, politica ed economia, ha creato quel mix esplosivo,
quell’area grigia, quei comitati d'affari che controllano interamente
l’economia del territorio.
E questo non lo diciamo noi, ma tutte quelle inchieste in corso a livello locale e nazionale.
In questi
giorni ci siamo scervellati nel cercare di trovare una spiegazione
plausibile, il perché di una escalation di violenza così rapida nei
nostri confronti. Una vecchia canzone dei Gang diceva che se si vuole
trovare la verità, è necessario seguire i flussi di denaro. Flussi di
denaro che in questi anni abbiamo seguito, quelli per la costruzione del
ponte sullo Stretto, quelli legati alle esternalizzazioni dei servizi
pubblici, quelli che potrebbero arrivare con l’area metropolitana,
quelli connessi alle speculazioni che vorrebbero questi territori
immolati in nome del profitto di pochi.
Flussi che, per
poter essere indirizzati, vogliono l'assenza di testimoni scomodi ed il
silenzio. Noi non taciamo. Noi non andremo via. Noi attraverseremo
questo territorio che ci ha circondato con uno straordinario abbraccio
solidale, con una manifestazione che farà sentire forte anche a chi non
vuole, la voce della Reggio e di Gallico che non si lascia intimidire.
L’appuntamento è
sabato 26 maggio alle 16.30 proprio al c.s.o.a. Cartella. É quello che
ci hanno chiesto le tantissime persone che hanno partecipato
all'immediato sit-in di risposta e all'assemblea che ne è scaturita tra
le macerie ancora fumanti.
Per costruire
insieme a noi questo grande corteo, invitiamo chi è ancora capace di
indignarsi, le forze sane, l'associazionismo, la gente, tanta, con la
quale in questi dieci anni di esperienza del Cartella abbiamo incrociato
cammini culturali, sociali e politici, a partecipare all'assemblea
pubblica di mercoledì 23 maggio alle ore 17.30 al Teatro Siracusa.
Un’occasione per riflettere non solo sui fatti che ci hanno visto
direttamente interessati, ma anche sulla preoccupante deriva che sta
coinvolgendo l’Italia tutta, tristemente rappresentata dalla tragedia di
Brindisi. La violenza per spaventare, terrorizzare, zittire le voci di
dissenso favorendo militarizzazioni del territorio e soluzioni
autoritarie.
All’assemblea
di mercoledì così come alla Manifestazione del 26 a Gallico, invitiamo
tutti coloro che in questo decennio hanno condiviso con noi le nostre
tante battaglie di libertà e dignità, ed anche tutti coloro che
solidarizzando con noi sono convinti che sia possibile costruire una
città, una società diversa per noi e i nostri figli.
Lottiamo affinché il c.s.o.a. Cartella sia restituito a tutti al più presto, impegnandoci a viverlo più grande e più bello.
Fonte http://www.infoaut.org/
www.osservatoriorepressione.org
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