Tra le molteplici storie raccontate in questo splendido anime, una di quelle che più mi ha colpito è quella del giovane tedesco Hans Streizer.
Nato ad Amburgo, e rimasto orfano, perchè i suoi genitori rimasti gravemente feriti dopo un incidente, decisero di togliersi la vita. Hans decide di entrare a Tana Delle Tigri, sperando così di arricchirsi e poter aiutare gli orfani come lui. A Tana Delle Tigri subisce il consueto ''lavaggio del cervello'', e così tutta la sua rabbia repressa viene scaricata contro l'Uomo Tigre, reo di essere un traditore. Hans è il primo a finire il corso, dopo che il sistema d'allenamento è stato rinnovato, ed è lanciato verso il titolo europeo, ma lui fa il passo più lungo della sua gamba e vola in Giappone a sfidare l'odiato Uomo Tigre, con il nome di 𝗡𝗔𝗭𝗜 𝗝𝗨𝗡𝗞𝗘𝗥, senza il consenso dei tre Dirigenti della Tana. Arrivato in Giappone, salva la vita a Karl, un bimbo tedesco amico di Tigre, e figlio adottivo di Fritz, che a sua volta è amico di Hans (eh sì, il mondo è piccolo 😁). Hans capisce che Tigre non è il malvagio dipinto da Tana Delle Tigri, ma ormai la sfida è lanciata.
Sul ring non c'è storia, Tigre si rende conto del talento del ragazzo, ma riesce ad evitare facilmente gli attacchi del giovane tedesco e lo schiena dopo pochi minuti. Naoto Date si accorge del buon cuore del ragazzo e cerca di difenderlo dalla vendetta della Tana, portandolo alla Casa Degli Orfani di Ruriko. Qui Hans ritrova il vecchio 'zio Fritz' e per la prima volta nella sua vita si sente felice. Ma i rimorsi per una vita fallimentare e la paura della vendetta della Tana sono più forti, scappa dall'orfanotrofio e decide così di farsi investire da un'automobile. La macchina è guidata da Mister X, che 'crede' di aver giustiziato il giovane, ma in realtà, Hans ha deciso di morire e ribellarsi al loro sistema, cosa che, a mio parere, lo mette sullo stesso livello di Naoto, Daimon e di Ken.
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