domenica 9 giugno 2024

Afarbano

 


Siamo nel 298 d.C., i Romani hanno appena conquistato la capitale dei Persiani, Ctesifonte. Un emissario persiano di nome Afarbano, uomo di fiducia del gran Re, viene inviato a trattare la pace con l'imperatore romano Galerio.


Afarbano comincia: "L'intero genere umano sa che il regno romano e quello persiano assomigliano a due grandi luminari e che, come i due occhi di un uomo, dovrebbero reciprocamente adornarsi e illustrarsi a vicenda, e non cercare, nell'estremo della loro ira, la distruzione dell'altro."


L'inviato continua con un intervento ampolloso e ruffiano, che Galerio inizia a non sopportare più. Ad un certo punto Afarbano menziona la famiglia del gran Re, catturata dai Romani. L'inviato vorrebbe che la famiglia fosse liberata, invocando la clemenza romana.


A questo punto Galerio sbotta, spaventando i presenti: "Cosa? Ci ricordiamo che moderazione vi caratterizza nella vittoria! Avete sconfitto con l'inganno l'imperatore Valeriano, lo avete lasciato morire nel disonore! Ricorda persiano, se trattiamo bene i parenti del gran Re non è per come vi siete comportati voi in passato ma per i nostri principi, e in particolare uno, tramandato dai nostri antenati: "risparmiare i sottomessi e schiacciare i superbi".


(da SEVENTH GREAT ORIENTAL MONARCHY di George Rawlinson) #renovatioimperii

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