"Era la Semifinale di Coppa del Re. Stavamo giocando contro il Real Madrid al Bernabeu. Ci fu un calcio d'angolo, e dalla curva lanciarono un accendino che sfiorò la spalla di Piquè. Io vidi tutto perché in quel momento ero li vicino. Lui lo raccolse per portarlo dall'arbitro, ma lo fermai. Presi l'accendino dalle sue mani, lo buttai fuori campo e gli dissi: "Negli spogliatoi parliamo". Dalla curva dei Blancos in quel momento mi arrivarono molti applausi, ma per me è stato un gesto normale. A fine partita Piquè mi disse: "Carles ma perché?! Avremmo potuto vincere a tavolino... il campo sarebbe stato squalificato". Io gli dissi: "A te piace vincere in quel modo, contro i tuoi avversari di sempre!? Io voglio vincere sul campo. Sono il capitano di questa squadra, e fino a quando mi reggerò in piedi, voglio vincere segnando più di loro. Se fosse successa la stessa cosa al Camp Nou, ti sarebbe piaciuto perdere in quel modo?!" Lui mi guardò e mi strinse la mano. Essere capitani vuol dire dare il buon esempio. Essere capitani vuol dire rispettare sempre e comunque il tuo avversario".
-Carles Puyol
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Non è più domenica
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