giovedì 27 gennaio 2022

Giovanni Palatucci

 


Quando si seppe che i tedeschi avevano capito cosa stava facendo in qualità di questore di Fiume, e che l’avrebbero per questo arrestato, il console svizzero di Trieste, suo amico, gli offrì un passaggio sicuro per la Svizzera. Il questore Giovanni Palatucci accettò, ma al suo posto suo mandò Mika Eisler, giovane ebrea. 


Fu l’ultima persona che Giovanni salvò. Fu l'ultima di 5mila, in tutto. Donne, uomini, bambini di origine ebraica. Li faceva nascondere, li aiutava ad andare al Sud, già liberato. Usando il suo ruolo, riusciva ad impedire ai tedeschi di deportarli, in un modo o nell’altro. “Ho la possibilità di fare un po' di bene”, scriveva ai suoi genitori ad Avellino.  


Lo vennero a prendere le SS e lo trovarono lì, dato che si era rifiutato di fuggire. Prima lo condannarono a morte per ciò che aveva fatto, poi evidentemente pensarono che deportarlo a Dachau fosse peggio. 


Morì a causa delle sevizie e dalla fame pochi mesi prima della liberazione. Assieme a lui, tanti altri connazionali. 


In questo giorno di memoria, ricordiamo persone come Giovanni Palatucci, che furono argine alla disumana barbarie di quegli anni. E che pagarono con la loro vita l’averne salvate molte altre.

Leonardo Cecchi 

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