I Savoia oggi vogliono farci causa perché non gli ridiamo indietro i gioielli di famiglia.
Potrebbero andare a chiederli alle famiglie delle centinaia di migliaia di italiani deportati nei lager a causa loro e vedere cosa gli dicono. Potrebbero chiederlo alle famiglie di quei ragazzi morti di stenti, botte, freddo nei lager, perché dopo l’8 settembre vennero internati dai tedeschi e trattati come animali.
O alle famiglie dei soldati di Cefalonia, se preferiscono. In 5mila ne ammazzarono i tedeschi nel settembre del 1943. Mentre Vittorio Emanuele III se ne stava a Brindisi, al caldo, al sicuro, dato che era fuggito come un codardo da Roma dopo aver lasciato l’esercito che scendeva in battaglia con il suo stemma senza ordini, guida. Alla mercé di macellai e assassini.
Vadano da loro a parlare di giustizia e di diritti e a chiedere qualcosa.
Poi ci facciano sapere che risposta ricevono.
Leonardo Cecchi
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