Russia: Greenpeace rigetta accuse pirateria
Non hanno alcun valore secondo diritto internazionale
ROMA - "Qualsiasi accusa di pirateria contro degli attivisti pacifici non ha alcun valore secondo il diritto internazionale.
Non ci faremo intimidire da queste accuse e chiediamo l'immediato rilascio dei nostri attivisti". Così il direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo risponde alla dichiarazione delle autorità russe secondo cui - riferisce Naidoo - "il Northwestern Federal District Investigations Directorate ha aperto un'indagine sulla possibilità del reato di pirateria ma - al contrario di quanto riportano i media - non conferma che l'equipaggio sia stato accusato di pirateria".
Nella nota, Greenpeace aggiunge che "l'esperto di diritto internazionale Stefan Kirchner ha pubblicato online una dichiarazione: 'Etichettare atti diversi dalla pirateria come pirateria può danneggiare gli sforzi internazionali anti-pirateria. Tutti gli Stati dovrebbero astenersi dall'utilizzo di termini che si riferiscano ad atti che non equivalgono a pirateria'. Secondo il Codice Penale Russo, la pirateria non si applica né alle piattaforme petrolifere come la Prirazlomnaya né a proteste pacifiche".
Secondo l'articolo 106 della Convenzione dell'Onu sul diritto del mare, riferisce infine Greenpeace, "quando il sequestro di una nave o aeromobile sospettati di pirateria è stato effettuato sulla base di prove insufficienti, lo Stato che ha disposto il sequestro è responsabile, di fronte allo Stato di cui la nave o aeromobile hanno la nazionalità, di qualunque perdita o danno causato da tale sequestro".
Non ci faremo intimidire da queste accuse e chiediamo l'immediato rilascio dei nostri attivisti". Così il direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo risponde alla dichiarazione delle autorità russe secondo cui - riferisce Naidoo - "il Northwestern Federal District Investigations Directorate ha aperto un'indagine sulla possibilità del reato di pirateria ma - al contrario di quanto riportano i media - non conferma che l'equipaggio sia stato accusato di pirateria".
Nella nota, Greenpeace aggiunge che "l'esperto di diritto internazionale Stefan Kirchner ha pubblicato online una dichiarazione: 'Etichettare atti diversi dalla pirateria come pirateria può danneggiare gli sforzi internazionali anti-pirateria. Tutti gli Stati dovrebbero astenersi dall'utilizzo di termini che si riferiscano ad atti che non equivalgono a pirateria'. Secondo il Codice Penale Russo, la pirateria non si applica né alle piattaforme petrolifere come la Prirazlomnaya né a proteste pacifiche".
Secondo l'articolo 106 della Convenzione dell'Onu sul diritto del mare, riferisce infine Greenpeace, "quando il sequestro di una nave o aeromobile sospettati di pirateria è stato effettuato sulla base di prove insufficienti, lo Stato che ha disposto il sequestro è responsabile, di fronte allo Stato di cui la nave o aeromobile hanno la nazionalità, di qualunque perdita o danno causato da tale sequestro".
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento