mercoledì 25 settembre 2013

Russia: Greenpeace, attivisti detenuti




I 30 attivisti di Greenpeace membri dell'equipaggio del rompighiaccio Arctic Sunrise, tra cui un italiano, si trovano in custodia cautelare - in "centri di detenzione provvisoria" - per essere interrogati, dopo essere stati accusati ieri di "pirateria" dalle autorità russe. Lo ha reso noto l'organizzazione ambientalista.
Gli attivisti, ha detto una rappresentante di Greenpeace, Eugenia Beliakova, "sono stati trasferiti in centri di detenzione provvisoria" dopo essere stati sbarcati a Murmansk (nord ovest) per essere interrogati. Beliakova ha aggiunto che gli attivisti si trovano in diversi centri di detenzione a Murmansk e dintorni.
Putin I militanti di Greenpeace che erano sul rompighiaccio Arctic Sunrise non sono "pirati" ma hanno "violato la legge internazionale" poichè hanno "tentato di impadronirsi della piattaforma" petrolifera artica russa: lo ha detto oggi il presidente russo Vladimir Putin durante un forum sull'Artico a Salekhard.
''Cristian d'Alessandro sta bene, e' in ottime condizioni fisiche e psicologiche'' ha riferito all'ANSA il console generale di San Pietroburgo Luigi Estero, dopo che il suo vice ha incontrato il giovane a bordo della nave rompighiaccio di Greenpeace Sunrise, ancorata a Murmansk in seguito al blitz contro la prima piattaforma petrolifera artica russa Gazprom. ''Cristian ha riferito di non aver subito alcun maltrattamento e di voler rassicurare la famiglia'', ha aggiunto il console generale. Il suo vice, Francesco Cimellaro, ha potuto incontrarlo a bordo della nave, come hanno fatto i diplomatici e i funzionari consolari della quindicina di Paesi cui appartiene la maggioranza dei 30 attivisti della Sunrise, tutti stranieri, tranne quattro russi. Il giovane ha ribadito il carattere pacifico del blitz contro la piattaforma petrolifera e ha precisato di essersi imbarcato con un regolare contratto da marittimo, che scade a novembre.
 
(ANSA)

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