Orrore a Rio, squartato giovane calciatore
Aveva rubato un'automobile, il boss della sua favela lo punisce
Rio, favela
Orrore nel calcio brasiliano: è finita nel peggiore dei modi la vicenda della scomparsa di Gabriel Costa, 18enne promessa del Fluminense. Il centrocampista che sognava il salto in prima squadra, nonostante fosse considerato un ragazzo problematico, era scomparso dal 16 maggio scorso e ora la polizia, secondo quanto riferisce il giornale 'Meia Hora', ha scoperto che e' stato ucciso e poi squartato. All'origine della sua tragica fine, un furto d'auto per il quale sarebbe stato punito dal boss malavitoso della sua favela.
I pezzi del cadavere di Costa sono poi stati gettati nel fiume che scorre dietro alla 'favela' di Parque Sao Francisco a Nova Iguaçu, citta' dello stato di Rio de Janeiro. Motivo dell'assassinio del ragazzo e' che era legato a un traffico di automobili rubate, e che per questo sarebbe stato fatto eliminare da un capo malavitoso locale, il 32enne Alex Sacramento Lopes, per tutti Lico. Ieri sera la polizia ha arrestato, secondo 'Meia Hora' e Tv Globo, i due esecutori materiali del delitto, Marcelo Dino Da Silva, 25enne detto 'il Macellaio', e Douglas Ventura Conceiçao, di 21 anni. A scatenare la furia della malavita della 'favela' sarebbe stato in particolare il fatto che il calciatore del Fluminense avrebbe messo a segno un 'colpo' a mano armata, assieme al fratello di 15 anni e a un altro minorenne: i tre, minacciando con delle pistole il guidatore, si sarebbero impossessati di un'auto e l'avrebbero portata dentro Parque Sao Francisco. Proprio per questo Lico si sarebbe arrabbiato, visto che il fatto avrebbe attratto l'attenzione delle forze dell'ordine sulla 'favela'. Da qui l'ordine di eliminare il centrocampista autore dello sgarbo. Il Fluminense, dove Gabriel era arrivato quando aveva soltanto 9 anni, interpellato dai 'media' carioca, non ha per ora voluto commentare la vicenda.
(ANSA)
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