Di Dario Caputo
Ancora problemi per gli automobilisti, in arrivo un nuovo rincaro carburante. Gli aumenti arrivano da parte di varie compagnie come Eni, Total-Erg e Ip. L'altalena dei prezzi è dovuta al cosiddetto "effetto Siria" con picchi indistinti sia per la benzina che per il diesel. Per quanto riguarda la prima, la media nazionale è arrivata a toccare la soglia di 1,847 euro/litro mentre per la seconda siamo a 1,750 euro/litro. Il Gpl è a 0,814.
(Foto: Reuters.com / )
Il Quotidiano Energia ha fatto alcune analisi a livello nazionale tra le varie compagnie e ha riscontrato, nella modalità 'servito', che i prezzi per la benzina oscillano dall'1,837 euro al litro per Eni all'1,847 di Tamoil (i no-logo sono a 1,726). Nel campo del diesel si va dall'1,742 euro al litro di Esso e Shell all'1,750 per Tamoil (qui i no-logo sono a 1,624).
L'ennesimo aumento inciderà su quei milioni di italiani che, a causa della crisi economica, hanno deciso di andare in vacanza nel mese di settembre; periodo in cui i costi scendono sensibilmente rispetto al mese precedente. Su questo scenario arrivano le considerazioni di Coldiretti che parla di 4,4 milioni di persone che si muoveranno per questo nuovo filone vacanziero. Secondo quest'ultima ci sono ben "7 italiani su 10 che scelgono luoghi di vacanza vicini".
Sulla questione del rincaro dei carburanti arriva anche la voce di Confeuro, la confederazione delle associazioni e sindacati liberi dei lavoratori europei. Per il suo Presidente, Rocco Tiso, ''i nuovi rialzi del prezzo della benzina e del diesel incidono ulteriormente sui già troppo alti costi di produzione che gravano sugli operatori del settore agroalimentare''.
Secondo Tiso, ''la mancata riforma della filiera agricola e la sua struttura commerciale ancora troppo legata al trasporto su gomma fanno si' che gli effetti della crisi siriana ricadano pesantemente sul mondo agricolo, già vessato in questi anni da numerosi rincari". Spezzando una lancia in favore dell'esecutivo nazionale, rileva che "in questo contesto internazionale il ruolo del governo italiano non possa che essere parziale e limitato, ma ciò non può esentarlo dal varare finalmente una riforma complessiva del settore per evitare di esporlo tanto facilmente a condizionamenti esterni che nulla hanno a che vedere con la sua attività''.
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