martedì 16 luglio 2013

Al Lago di Bolsena, oasi dei Papi

Leggende e misteri si accavallano in questi luoghi


Lago di Bolsena (Foto Saverio De Luca)Lago di Bolsena (Foto Saverio De Luca)

Alba sul lago di Bolsena
Lago di Bolsena (Foto Saverio De Luca)





(Di Saverio De Luca)

Storia, archeologia e cultura, ma anche relax, divertimento e buona tavola: ecco quello che fu il cuore pulsante della terra etrusca, in provincia di Viterbo, il Lago di Bolsena. Qui si bagnavano Papi e Farnese. I pellegrini in viaggio per la via Francigena si fermavano per ristorarsi, e prima ancora gli Etruschi l’avevano corredato di importanti infrastrutture. L’ospitalità del luogo, rimasta intatta sino ad oggi, ne ha fatto un importante crocevia di culture, riuscendo però a mantenere quell’isolamento che l’ha preservato dalla modernità, soprattutto edilizia. Leggende e misteri si accavallano in questi luoghi, offrendo al curioso innumerevoli spunti di approfondimento, senza nulla togliere alle esigenze di chi vi si rechi in cerca di ‘otium’ o semplice ‘movida’. 

Dalle isole, Martana e Bisentina, al famoso vino di Montefiascone, l’Est! Est!! Est!!!: il Lago di Bolsena è al centro di un vasto mondo ancora incontaminato e ricco di sorprese. Di origine vulcanica, ha acque pulite e balneabili. Le spiagge che circondano il bacino sono per la maggior parte libere. Gli stabilimenti, ben serviti e poco invasivi, si concentrano soprattutto in prossimità dei campeggi in riva al lago. Numerosi sono i locali che sorgono sulla litoranea. Aperti dalle prime luci dell’alba sino a tarda notte, soddisfano la maggior parte delle esigenze, dal ristoro alla sdraio, dal pedalò all’aperitivo del tramonto. 

Le acque del lago sono anche navigabili. Qui è possibile prendere in affitto una piccola barca, a vela o motore, per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili via terra. (http://www.lagodibolsena.org/navigare-il-lago/normativa-per-la-navigazione.html) Gli abitanti del posto lasciano le spiagge ai turisti per le isole, vero punto di interesse e di ritrovo. Entrambe di proprietà privata, sono a fondo chiuso, non è quindi permesso lo sbarco. È però possibile ormeggiare a poca distanza per bagnarsi nelle acque cristalline e poco profonde che le circondano.

Con soli 17 ettari di superfice, la maggiore delle due, l’Isola Bisentina(http://www.infobolsena.it/isola-bisentina.htm) è da considerarsi come un vero e proprio gioiello di architettura, botanica e storia. Al suo interno si ergono ben sette chiese, di cui alcune diroccate e immerse in boschi con più di duecento tipi di vegetazione. La domanda del curioso, che non si accontenta di sbirciare dalla riva edifici e olivi secolari, trova soddisfazione nei porti delle cittadelle lacustri di Capodimonte, Marta e Bolsena. Da qui partono visite guidate in traghetto che permettono a piccoli gruppi di sbarcare. 

L’isola Martana, la più piccola, dista solo due chilometri dalla cittadella di Marta e in alcuni punti, circa un chilometro dalla riva. Profondamente differente dalla ‘sorella maggiore’ non è meno ricca di storia. Qui nel 500 d.C. fu imprigionata la regina degli Ostrogoti Amalasunta. Le ripide pareti a strapiombo sul lago permettono di ormeggiare la barca al riparo dal vento e di poter trascorrere un’intera giornata circumnavigandola lentamente tra sole, ombra, gelsi, more e fichi. 

Se l’attrattiva del giorno è nel lago, quella della sera è nei centri storici dei borghi e nei suggestivi ristoranti. L’offerta culinaria è in grado di soddisfare tutte le esigenze, dal ristorante stellato alle pizzerie, passando per le tante trattorie con cucina tipica (cinghiale e pesce di lago). Per l’offerta ricettiva, oltre ad alberghi, pensioni, agriturismi e b&b, è anche possibile alloggiare in uno dei tanti appartamenti ristrutturati, immersi nei vicoli medievali.

(ANSA)

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