venerdì 3 maggio 2013

Nome Palestina su HP, Israele contro Google



Motore di ricerca si difende: 'Abbiamo seguito indicazioni ONU' - LA FOTO


"Sorprendente": così il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Yigal Palmor ha ha definito oggi la decisione del motore di ricerca Google, annunciata ieri, di modificare l'intestazione della homepage all'indirizzo www.google.ps. con il nome geografico 'Palestina' e non più con 'Territori Palestinesi'. Decisione presa dopo il riconoscimento da parte dell'Assemblea generale dell'Onu, a settembre, della Palestina quale Stato osservatore non membro. L'iniziativa di Google - polemizza Palmor - "suggerisce interrogativi sulle ragioni dietro questa scelta" che arriva da una "un'azienda privata" e che irrompe sul terreno della "politica internazionale in maniera controversa". "Google comunque - rimarca il portavoce - non è un'entità politica né diplomatica, quindi può chiamare qualsiasi cosa con qualsiasi nome senza che questo abbia alcun valore politico o diplomatico".
 ROMA, 3 MAG - Google difende, di fronte alle critiche d'Israele, la scelta di adottare il nome 'Palestina' sulla sua hompage. "Stiamo cambiando il nome di 'Territori Palestinesi' in 'Palestina' sui nostri prodotti", ha precisato uno dei portavoce del colosso internet, Nate Tyler. "Quando diamo un nome ai Paesi ci consultiamo con un certo numero di fonti e di autorità internazionali. In questo caso, abbiamo seguito le indicazioni delle Nazioni Unite e dei suoi Paesi membri, dell'Icann (l'ente che assegna i nomi su internet, ndr), dell'Iso e di altre organizzazioni internazionali", ha puntualizzato seccamente Tyler.

(ANSA) 

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