lunedì 4 marzo 2013

Relazione di ECOLOGIA


Come preparare le droghe fresche
 

La preparazione delle polpe e dei succhi, partendo dalle foglie, dai frutti, dalle radici e dai tuberi appena raccolti, può essere fatta con un mortaio o un frullatore, in modo da ottenere una polpa il più possibile omogenea. La polpa così ottenuta si pone in una tela bianca pulita, a trama molto fine, strizzando la quale se ne spreme il succo. Eventualmente, nell'operazione di spremitura, ci si può aiutare con il pestello del mortaio; si può utilizzare, inoltre, la centrifuga che è talvolta abbinata agli spremiagrumi.
Le polpe, o per usare un termine più moderno, gli omogenati, devono essere utilizzate immediatamente dopo la loro preparazione, gettando quanto ne sarà rimasto dopo l'uso. Si può invece conservare per qualche giorno la droga fresca intatta tenendola in frigorifero con gli stessi accorgimenti che si adottano per la verdura e la frutta.
La forma di utilizzazione prevalentemente è quella esterna in quanto difficilmente l'aspetto ed il sapore risulteranno graditi al consumatore dei nostri giorni ormai troppo abituato alla perfezione visiva e gustativa degli attuali prodotti alimentari e dietetici. Ma anche nel caso di una utilizzazione topica, seppur talvolta sarà indicata; per dovere di informazione, un'attività cicatrizzante, disinfettante, ecc. che pur sono reali, è altamente raccomandabile applicare le polpe solamente su pelle almeno apparentemente integra, al solo scopo di attenuare infiammazioni, rossori, contusioni ecc.
Una ferita aperta, una piaga, un'ascesso sono di indiscutibile competenza del medico e presentano continui pericoli di infezione che non possono essere controllati durante l'applicazione di un impacco di omogenati vegetali.
I succhi devono essere utilizzati immediatamente. Anche in questo caso, a parte quelli ben noti di agrumi e di pochi altri frutti, non si prevede il loro uso per ingestione. Per le applicazioni esterne di tali succhi si procede come con le polpe.
Come preparare le droghe secche
 

Prima di essere utilizzata per le diverse preparazioni salutari, la droga secca deve essere ridotta in particelle piccole, perchè le sostanze attive in essa contenute possano essere estratte velocemente dai liquidi solventi (acqua, alcool, vino ecc.) trasferendosi in essi. È buona norma ridurre anche le parti legnose e più dure a dimensioni inferiori a quelle di un chicco di riso: d'altra parte non è opprtuno ridurre la droga in una polvere troppo fine perchè si avrebbe difficoltà a filtrare successivamente le preparazioni liquide ottenute. I fiori, le foglie, i frutti non creano problemi. Le cortecce, i rizomi, le radici ed i semi richiedono interventi più energici.
La tradizione erboristica suggerisce, per le operazioni di frantumazione, il mortaio. È corretto usare quelli in vetro, porcellana o pietra; meno adatti quelli in legno, perchè difficili da pulire; sconsigliabili quelli in metallo, perchè facilmente molte sostanze attive della droga, si possono combinare chimicamente col metallo per dare dei composti indesiderati.
Nella pratica domestica è molto comodo l'uso di di macinacaffè o frullatori elettrici. Questi strumenti si devono usare unicamente per questo scopo e vanno puliti con molta cura prima e dopo l'uso. La scorta delle droghe frantumate e pronte per l'uso deve corrispondere, al più, alla quantità occorrente per una settimana, poichè la droga sminuzzata perde velocemente i suoi principi attivi.

 

Come utilizzare e pesare le droghe
 

Il modo più pratico di utilizzare le piante a scopo salutare è quello di trasferire in soluzione le sostanze contenute, e in particolare i principi attivi. Si ottiene così il risultato di liberare questi principi dalle altre parti inerti della pianta e di renderli facilmente e prontamente disponibili. Queste soluzioni si utilizzano per ingestione o per applicazione diretta sulla pelle. Le preparazioni che si possono ottenere dalle piante sono molteplici, ma per brevità e semplicità è opprtuno considerare quelle più comuni e facilmente realizzabili.
Infusi, decotti e tinture sono preparazioni di tipo farmaceutico codificate dai testi ufficiali, le farmacopee. Questo conferma la loro validità e l'utilià, ma nello stesso tempo suggerisce attenzione nella manipolazione e soratutto tanta cautela nell'utilizzazione.
È buon criterio prudenziale quello di cominciare con preparazioni diluite, utilizzando, per esempio, la metà delle quantità indicate di droga, aumentandone gradatamente la concentrazione, via via che si riscontrano gli effetti e l'assenza di reazioni individuali, senza mai superare le quantità indicate. Le preparazioni diluite sono, molto spesso, più gradevoli. Infine non bisogna aspettarsi dalle piante azioni miracolose ed immediate. Il criterio salutistico e non terapeutico, da seguire per questo tipo di utilizzazione, suggerisce di regolare le dosi individuali in modo da ottenere non un effetto drastico, ma una regolarizzazione delle funzioni i cui primi effetti possono diventare sensibili anche dopo qualche giorno di uso continuato.
La pesata è un'operazione necessaria: infatti, il volume di una droga macinata varia, ed è dipendente dal grado di macinazione. Un bilancino da farmacista o, per il suo basso costo, un pesalettere sono ideali per il raggiungimento dello scopo. Anche la misurazione dei volumi richiede buona precisione. L'ideale è utilizzare piccoli cilindri di vetro graduati od altri recipienti tarati scelti tra quelli che si trovano comunemente in commercio.


TRATTAMENTO ERBORISTICO DELLE LESIONI

Dalle piante è possibile estrarre un gran numero di principi attivi che servono nella preparazione di molti farmaci, adoperati con successo in tutti i campi della medicina. Per quanto riguarda il nostro studio tratterò le caratteristiche di alcuni preparati, la cui composizione specifica verrà descritta successivamente.
In generale queste specialità contengono numerosi ingredienti, facilmente reperibili in erboristeria o in giardino, appartenenti al regno vegetale, animale e minerale miscelati tra loro secondo antiche formule.


METODO DI ESTRAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI

È possibile estrarre i principi attivi dalle erbe in tre diverse maniere: per decozione, per infusione e per macerazione.

·         DECOZIONE*. Nella decozione si fanno bollire le parti utili delle piante (foglie, radici, fiori o semi) per alcuni minuti in un recipiente coperto.
·         INFUSIONE*. L’infusione si ottiene versando sul preparato il solvente (acqua, vino, aceto, alcool, etc.) a bollore. Viene impiegata con quei vegetali i cui principi attivi potrebbero alterarsi durante l’ebollizione.
·         MACERAZIONE. La macerazione è invece un procedimento estrattivo utilizzato quando la pianta contiene alcune sostanze che andrebbero disperse (volatilizzazione) o verrebbero modificate per l’azione del calore. Essa consiste nel lasciare il preparato immerso in un solvente per un periodo di tempo più o meno lungo. Scegliendo di immergere le sostanze in alcool di ottiene la “tintura”. Nella preparazione delle tinture alcoliche viene utilizzato alcool etilico a 95°, opportunamente diluito in acqua distillata in modo da ottenere la gradazione voluta, in cui (ad esempio) 60 gocce di liquido corrispondono a circa 1 grammo di tintura.

TABELLA PERCENTUALE PER LE TINTURE IDROALCOLICHE
100 grammi di soluzione idroalcolica
% acqua distillata in grammi
% alcool etilico puro al 95% in grammi
90°
80°
70°
60°
50°
40°
30°
20°
10°
5
16
26
37
47
58
68
79
89
95
84
74
63
53
42
32
21
11

*infusi e decotti prima di essere utilizzati devono essere accuratamente colati e filtrati quando sono ancora abbastanza caldi, per non disperdere quelle sostanze che il raffreddamento precipiterebbero, e sarebbero quindi eliminate dalle successive operazioni di colatura e filtrazione.

LINIMENTI, UNGUENTI E POMATE

Una volta ottenuti dalle piante i principi attivi, sarà possibile sfruttarne le proprietà curative solo per uso topico (esterno), mescolandoli con sostanze grasse terapeuticamente inerti.
LINIMENTI. I linimenti sono delle emulsioni formate dall’unione di parti  medicamentose liquide o solidi finemente suddivise (fase dispersa), con eccipienti grassi, che hanno consistenza liquida o semiliquida.
UNGUENTI. Gli unguenti invece si preparano sbattendo con forza in un recipiente i principi attivi delle piante assieme ad un eccipiente grasso (vaselina, lanolina, olio di vaselina) fino alla loro perfetta omogeneizzazione.
POMATE. Le pomate infine destinate anch’esse all’applicazione esterna sulla cute o sulle mucose, sono un amalgama, più dense degli unguenti e perfettamente omogenee, costituite da eccipienti grassi in cui vengono incorporate le sostanze estratte dalle piante.

RICETTARIO

Contusioni

Escoriazioni e piccole ferite

1)      Alchemilla. Famiglia delle rosacee. Parti usate: le foglie, dotate di proprietà decongestionanti. Preparare un infuso con 60g di foglie in un litro d’acqua, per impacchi e lavaggi sulle parti contuse.
2)      Alloro. Della famiglia delle lauracee. Parti usate: frutti e foglie. L’olio che si ottiene, facendo macerare la drupe in olio d’oliva per venti giorni, è indicato per frizioni esterne sulle contusioni.
3)      Arnica. Della famiglia delle composite. Parti usate: radici e fiori. La tintura madre ( TM) di Arnica, si ottiene macerando le radici in alcool etilico ed è indicata per le contusioni, distorsioni e dolori artotrosici, purché diluita per evitare pruriti o infiammazioni locali della pelle. Se ne mettono alcune gocce sulla mano, praticando un leggero massaggio sulla parte dolente; oppure si prepara un linimento utilizzando 20g di tintura madre, 50g di glicerina e 60g di acqua sterile con cui frizionare dolcemente la parte contusa.
4)      Brionia o Vite bianca. Della famiglia delle cucurbitacee. Parte usata:la radice. È una pianta velenosa e va usata con cautela. La radice fresca, ridotta in poltiglia, viene utilizzata per frizionare le contusioni.
5)      Prezzemolo. Della famiglia delle ombrelliere. Parti usate: radice, foglie e semi. Cuocere per 5’, 30 g di prezzemolo in foglie pestate in 30 g di vino o aceto. Eseguire quindi degli impacchi sulle parti doloranti oppure applicare un cataplasma, avendo cura di riscaldare il cataplasma stesso nel vino o nell’aceto di cottura. Il cataplasma o impiastro di sostanze medicamentose, si prepara con farina o grassi impastati con acqua a temperatura molto alta, ma non tale da produrre ustioni sulla cute. Con esso viene riempita una tela di garza, che serve a mantenere a contatto della pelle un grado costante di umidità e calore.
6)      Sigillo di Salomone. Poligonato della famiglia delle gigliacee. Parte usata: la radice. La radice, come quella della brionia è usata per cataplasmi contro le contusioni.
7)      Solatro. Della famiglia delle solonacee. Parte usata: le foglie. I cataplasmi di foglie si applicano con sucesso su ecchimosi e contusioni.
8)      Tamaro. Della famiglia delle discoreacee. Parte usata: la radice. Si usa la tintura ricavata dalla macerazione in alcool etilico della radice, diluita al 50% con acqua, per frizionare le parti contuse.
9)      Vulneraria. Della famiglia delle leguminose. Parti usate: foglie radice e semi. Con le foglie fresche e con l’infuso di tutta la pianta, si preparano cataplasmi da applicare sulle contusioni.
1)      Anagallide. Della famiglia delle primulacee. Parti usate: foglie e fiori. Si lasciano macerare per 15 giorni 20g di foglie e di fiori in 500 g di alcool a 95°. La soluzione idroalcoolica a 10° (vedi tabella), viene usata in pennellazioni come vulnerario(cicatrizzante) su escoriazioni, ferite e piaghe.
2)      Calendula. Della famiglia delle composite. Parti usate: fiori e foglie. Si utilizza la tintura madre ( TM) per applicazioni locali su escoriazioni e piccole ferite, con impacchi di 10-15 gocce di TM in 100 cc di acqua sterile intiepidita.
3)      Millefoglie. Della famiglia delle composite. Parti usate: le foglie e le sommità fiorite. Si prepara un infusione con 50 g di foglie verdi tritate o fiori per ogni 50 g d’acqua. Con l’acqua dell’infuso si lava la piaga o la ferita, applicandovi successivamente l’erba cotta. Anche le foglie fresche, pestate e applicate sulle ferite, sono in grado di arrestare l’emorragia agevolando il processo di cicatrizzazione.
4)      Salvia. Della famiglia delle labiate. Parti usate: sommità fiorite e foglie. Si prepara un decotto con 50 g di foglie fresche di salvia in 100 g di acqua e si eseguono lavaggi e impacchi sulle superfici cutanee abrase o ulcerate.

Decotto Depurativo

TARASSACO radice 20 gr.
CICORIA radice 15 gr.
BARDANA radice 15 gr.
BETULLA foglie 20 gr.
ARANCIO DOLCE scorza 10 gr.
MENTA foglie 10 gr.
LIQUIRIZIA radice 10 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua fredda. Bollire per 10 minuti, filtrare.

Tre tazze al giorno lontano dai pasti.
 

Infuso Rilassante

PASSIFLORA INCARNATA foglie 25 gr.
ASPERULA foglie 20 gr.
TIGLIO fiori 15 gr.
ARANCIO DOLCE fiori 15 gr.
CAMOMILLA MATRICARIA fiori 15 gr.
LAVANDA fiori 10 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.
( Indicato per combattere l'insonnia )

Una tazza la sera.
 

Infuso Digestivo

ANICE VERDE semi 20 gr.
CAMOMILLA fiori 20 gr.
CUMINO semi 20 gr.
MENTA PIPERITA foglie 20 gr.
FINOCCHIO semi 20 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.

Una tazza dopo i pasti principali
 

Vino Composto Digestivo

CANNELLA 10 gr.
CHINA 20 gr.
GENZIANA 20 gr.
ANICE VERDE 10 gr.

Macerare il tutto per 10 giorni in un litro di vino marsala. Filtrare e conservare al fresco in bottiglia scura.

Un bicchierino dopo i pasti principali
 

Infuso Diuretico

MAIS stigmi 20 gr.
EQUISETO sommità 15 gr.
CILIEGIO peduncoli 15 gr.
BETULLA foglie 15 gr.
VERGA D'ORO sommità 15 gr.
TARASSACO radice 15 gr.
FINOCCHIO semi 5 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.

Tre tazze al giorno lontano dai pasti
 

Infuso Antiipertensivo

OLIVO foglie 30 gr.
BIANCOSPINO fiori e foglie 30 gr.
BETULLA foglie 20 gr.
VISCHIO foglie 15 gr.
ANICE VERDE semi 5 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.

Una - due tazze al giorno lontano dai pasti
 

Decotto contro la Tosse

POLIGALA radice 40 gr.
ALTEA radice 20 gr.
EUCALIPTO foglie 20 gr.
LIQUIRIZIA radice 15 gr.
MENTA foglie 5 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua fredda. Bollire per 10 minuti, filtrare.

Tre tazze al giorno lontano dai pasti
 

Infuso contro la Colite

CAMOMILLA MATRICARIA fiori 30 gr.
AGRIMONIA sommità 25 gr.
FINOCCHIO semi 15 gr.
PAPAVERO petali 10 gr.
MIRTILLO foglie 10 gr.
LIQUIRIZIA radice 10 gr.

Un cucchiaio da tavola di miscela per ogni tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.

Due - tre tazze al giorno lontano dai pasti


Correzioni….
Poichè il primo scopo delle preparazioni a base di " erbe " destinate ad essere prese per bocca è quello di riuscire confortevoli occorre in alcuni casi correggerne il gusto. I veri cultori delle " erbe " provano soddisfazione a consumarle, diciamo, allo stato " grezzo ", senza zucchero od altro. Altri, che sentiranno maggiormente l'esigenza di bere un prodotto più gradevole, possono ricorrere a un dolcificante: miele, zucchero, saccarina ecc.

Il miele, ricco di zuccheri e di principi naturali derivanti dai pollini, si sposa perfettamente con tutti i preparati a base di erbe, meglio ancora con quelli specificatamente emollienti e decongestionanti. Zucchero raffinato, mannite e zucchero di latte, specialmente quest'ultimo in pozioni destinate a rinfrescare o a regolare l'intestino, possono essere usati a piacere; adatto è anche l'uso di zucchero grezzo e di sciroppo d'acero. Chi ha problemi di linea o di iperglicemia può ricorrere alle compresse di saccarina o ad altri dolcificanti più idonei.
Anche la liquirizia, aggiunta sotto forma di radice sminuzzata, di succo in piccoli pezzi o di estratto, è utile per coprire i gusti troppo amari, troppo intensi e prolungati. Per migliorare soprattutto gli aromi e mascherare odori sgradevoli si possono impiegare piccole quantità di menta, anice, timo, salvia, rosmarino, cannella, chiodi di garofano, bacelli di vaniglia, scorze di agrumi fresche o secche. È utile tenere conto, facendo queste aggiunte, dell'attività di queste droghe, conciliandole appena possibile con quelle della preparazione fondamentale.
Per esempio una pozione emolliente a base di altea verrà migliorata dall'aggiunta di liquirizia che ha una analoga attività. Molti preparati di erbe sono particolarmente gradevoli se usati sotto forma di tisana, cioè infusi o decotti molto più diluiti della norma, la cui caratteristica è quella di essere ben accetti al palato, rimanendo salutari.

SI… MA DOVE TROVO LE PIANTINE??

Tabella del tempo balsamico
Gennaio
Bergamotto
Febbraio
Abete bianco, Abete rosso, Cipollaccio col fiocco, Cipresso, Favagello.
Marzo
Asparago, Barba di becco, Borsa di pastore, Bosso, Cappero, Enula campana, Erica carnicina, Faggio, Felce florida, Fumaria, Genziana, Lichene pulmonario, Margheritina, Nocciolo, Olivo, Olmo, Pesco, Pino silvestre, Pioppo, Prugno, Quercia, Salice rosso, Sanguinello, Serenella, Viola mammola.
Aprile
Acero, Agrifoglio, Alliaria, Betonica, Betulla, Biancospino, Billeri, Calamo aromatico, Calendula, Carciofo, Castagno, Castagno d'india, Centocchio, Crescione, Efedra, Favagello, Fico d'india, Fitolacca, Fragola, Frangola, Frassino Gramigna rossa, Imperatoria, Lapazio, Larice, Ligustro, Lentisco, Manna, Mentastro, Noce, Ontano, Ortica, Primavera, Prugno spinoso, Rovo, Salice bianco, Tamerici, Tarassaco, Tiglio semplice, Valeriana, Viola del pensiero.
Maggio
Acetosa, Acetosella, Aglio orsino, Altea, Arancio amaro, Asperula, Bagolaro, Bocca di lupo, Bugula, Camomilla, Ciliegio, Cineraria, Cino glosso, Cinquefoglio, Edera terrestre, Erba roberta, Erba ruggine, Farfaraccio, Fico, Finocchio marino, Fiordaliso, Calega, Malvone, Mestolaccia, Morine, Podagraria, Prezzemolo, Pulmonaria, Quercia marina, Rosa canina, Rosa rossa, Rosolaccio, Sanbuco, Sanicula, Sedano montano, Senecione, Serenella, Trifoglio fibrino.
Giugno
Agrimonia, Amarena, Amorino, Avena, Balsamina, Bocca di leone, Borragine, Camedrio, Canepizio, Caprifoglio, Cardiaca, Cardo benedetto, Centinodio, Cicutaria, Cimbalaria, Coclearia, Consolida maggiore, Crespino, Cuscuta, Dragoncello, Ebbio, Echio, Erisimo, Eucalipto, Eupatorio, Fico d'india, Fragola, Giglio bianco, Ginestrino, Lampone, Ligustro, Malva comune, Malva silvestre, Margherita, Millefoglio, Mirtillo, Mirto, Nepetella, Ortica bianca, Parietaria, Pervinca, Pesco, Pilosella, Pulegio, Risetto, Rosmarino, Ruta, Salcerella, Salvia, Serpillo, Timo, Verbasco, Veronica, Vulneraria.
Luglio
Achillea moscata, Alchemilla, Alloro, Anagallide, Arancio dolce, Argentina, Arnica, Artemisia, Assenzio, Ballotta, Bardana, basilico, Betonica, Bistorta, Canapa selvatica, Capelvenere, Carciofo, Cardo mariano, Carota, Cataria, Centaurea minore, Cetriolo, Cicoria, Coda cavallina, Corbezzolo, Corniolo, Cotogno, Cumino dei prati, Dittamo, Edera, Elicriso, Eliotropio, Erba vescica, Erigero, Eufrasia, Farfara, Fieno marrubio, Meliloto, Melissa, Menta acquatica, Menta piperita, Mentastro, Mentone, Mugo, Origano, Pastinaca, Piede di gatto, Pampinella, Pologala, Porcellana, Prunella, Rapunzia, Riebes nero, Ribes rosso, Salvia sclarea, santolina, Semprevivo, Senape bianca, Tiglio semplice, Tiglio doppio, Verbena.
Agosto
Aglio, Anice verde, Brugo, Caglio, Carrubo, Cipolla, Coriandolo, Epilobio, Erniaria, Fagiolo, Finocchio, Finocchio marino, Fitolacca, Giaggiolo, Girasole, Iride germanica, Lampone, Licopodio, Linaiola, Lino, Luppolo, Maggiorana, Melanzana, Mirtillo, Nocciolo, Noce, Olivella, Olmaria, Peperoncino, Piantaggine, Polipodio, Prezzemolo, Prugno, Psilio, Ronice, Rosolida, Santoregia, Sedano, Serenella, Spincervino, Tormentilla, Uva ursina, Verga d'oro, Vite, Vulvaria.
Settembre
Aneto, Angelica, Angelica selvatica, Arnica, Barba di becco, Bistorta, Calamo aromatico, Calcatreppolo, Calendula, Canna, canna di palude, Cappero, Cardo dei lanaioli, Cariofillata, Castagno d'india, Cedrina, Cicoria, Cinquefoglio, Dittamo, Giglio bianco, Ginepro rosso, Nigella, Ononide, Ortica, Peucedano, Pungitopo, Quercia, Rosa canina, Rovo, Salcerella, Sanicula, Sorbo rosso, Tamerici, Tarassaco, Valeriana, Zucca.
Ottobre
Acetosa, Ailanto, Antea, Asfodelo, Asparago, Bardana, Borsa di pastore, Carlina, Carota, Consoplida maggiore, Corniolo, Cotogno, Crespino, Ebbio, Enula campana, Erba ruggine, Eupatorio, Felce maschio, Genziana, Ginepro, Giuggiolo, Imperatoria, Lapazio, Limone, Lingua di cane, Liquirizia, Malva silvestre, Ninfea, Pioppo, Podagraria, Primavera, Prugno spinoso, Rabarbaro alpino, Rapunzia, Sedano montano, Sigillo di Salomone, Sorbo, Tamaro, Valeriana rossa, Vulneraria, Zafferano.
Novembre
Agrifoglio, Alloro, Felce florida, Finocchio, Frangola, Mestolaccia, Nespolo, Olmo.
Dicembre
Arancio amaro, Arancio dolce.

Come si raccolgono le droghe
 

Gli strumenti utili per la raccolta delle droghe sono quelli normalmente usati per il giardinaggio: una piccola vanga o una zappetta per dissotterare le radici; un paio di forbici; una piccola roncola per tagliare i rami; un robusto coltello. Per ottenere la corteccia si fanno due profonde incisioni ad anello attorno al ramo a distanza di circa 10 centimetri, si pratica poi un'altra incisione nel senso della lunghezza, che unisce le prime due, e si insinua la punta del coltello sotto i tagli sino ad ottenere il distacco della corteccia.
È buona norma raccogliere una sola droga per volta o comunque tenere ben separate le droghe diverse per evitare pericolose mescolanze. Nel raccogliere le droghe bisogna aver cura di non danneggiare troppo il resto della pianta e l'ambiente circostante, di scegliere gli esemplari migliori, lasciandone intatti sul posto almeno altrettanti sia per non alterare l'equilibrio naturale del luogo sia per poterne ritrovare facilmente negli anni a venire.
ATTENZIONE : Non si deve mai sradicare una pianticella per coglierne solamente i fiori, nè privare un'arbusto di tutti i suoi rami. Nell'estrarre le radici, operazione distruttiva al massimo grado, si deve sempre aver cura di raccoglierne la quantità minima indispensabile e quando è possibile, eseguire la raccolta su diverse piante prendendo una radice da ciascuna.

Come essicare e conservare le droghe
 

A meno che la droga raccolta si debba usare allo stato fresco la si deve essicare il più presto possibile. Questa operazione è fondamentale per conservare a lungo sia i principi attivi che quelli secondari, che diversamente andrebbero perduti. La buona riuscita di questa operazione si giudica dall'aspetto della droga ottenuta, che deve essere il più vicino possibile, specialmente nel colore, a quello del materiale di partenza. Prima di procedere alla essicazione bisogna fare un'ulteriore ed accurata cernita, allontanando tutte le parti estranee alla droga.
L'essicazione, in generale, si effetua disponendo il materiale in strato sottile su telai a graticcio oppure su assicelle ricoperte di tela grossa o fogli di carta assorbente. L'essicazione deve essere fatta in luoghi asciutti e ben ventilati, la maggior parte delle volte al riparo dalla luce solare diretta. Le radici, le altre parti sotterranee della pianta ed i frutti possono essere quasi sempre essicati esponendoli al calore del sole dopo averli tagliati o spaccati per il lungo e infilati con uno spago in lunghe collane.
L'operazione di essicazione può procedere anche per 15 - 20 giorni: bisogna aver cura di rivoltare di tanto in tanto le parti da essicare, scartando quelle imperfette, deteriorate, annerite, affette da parassiti. L'essicazione può considerarsi terminata quando la droga, spezzata fra le mani, si rompe facilmente con un rumore caratteristico.
Per rifarci alla quantità di materiale da raccogliere, riportiamo indicativamente il rapporto tra il materiale fresco e dopo la sua essicazione.
da 1 Kg. di foglie ed erbe si ottengono circa 150 gr. di essicato.
da 1 Kg. di radici, rizomi e bulbi si ottengono circa 300 gr. di essicato.
da 1 Kg. di rami si ottengono circa 400 gr. di essicato.
da 1 Kg. di gemme e cortecce si ottengono circa 500 gr. di essicato.
Le droghe raccolte vanno utilizzate entro l'anno cercando anzi, per quanto possibile, di far seguire al periodo di raccolta quello di utilizzazione. Scartare senza indugio le droghe più vecchie di un anno sostituendole con quelle del nuovo raccolto costituisce una delle regole più ferree che i consumatori di erbe devono seguire.

TERMINOLOGIA MEDICA
 

ANALGESICO : Attenua o toglie il dolore - ANORESSICO : Toglie l'appetito - ANTIDROTICO : Arresta o diminuisce la sudorazione - ANTIELMINTICO : Vermifugo - ANTIFLOGISTICO : Attenua o toglie l'infiammazione - ASTRINGENTE : Restringe i tessuti, i capillari e diminuisce la secrezione delle ghiandole e delle mucose - BALSAMICO : Sostanza aromatica che calma le irritazioni e le infiammazioni delle mucose - BECHICO : Rimedio che cura la tosse e le affezioni delle vie respiratorie - CATARTICO : Purgante abbastanza forte - COLAGOGO : Facilita l'evacuazione delle vie biliari - COLERETICO : Attiva la produzione e la secrezione della bile - DIAFORETICO : Favorisce la sudorazione - DIURETICO : Aumenta la escrezione urinaria - DRASTICO : Purgante molto violento - DROGA : Qualunque parte di pianta usata a scopo medicamentoso - EMETICO : Medicamento che provoca il vomito - EMOSTATICO : Arresta le emorragie - ESPETTORANTE : Favorisce l'espulsione del catarro - EUPEPTICO : Sostanza che agevola la digestione - GALATTOFUGO : Diminuisce o arresta la secrezione lattea - GALATTOGOGO : Stimola o aumenta la secrezione lattea - IPERTENSIVO : Aumenta la pressione sanguigna - IPOGLICEMICO : Diminuisce la percentuale di zucchero nel sangue - IPOTENSIVO : Diminuisce la pressione sanguigna - ODONTALGICO : Calma i dolori dei denti - RUBEFACENTE : Sostanza di uso esterno che, irritando la pelle, richiama localmente una maggior quantità di sangue - SCIALAGOGO : Favorisce le funzioni gastriche - TOPICO : Medicamento che si applica all'esterno - VASOCOSTRITTORE : Contrae i vasi sanguigni diminuendone il dilatamento - VASODILATATORE : Dilata i vasi sanguigni aumentandone il dilatamento - VULNERARIO : In applicazione esterna favorisce la cicatrizzazione.

Nessun commento:

Posta un commento