lunedì 4 marzo 2013

M5S,prove di Parlamento. Bersani: 'Grillo si decida'



Segretario Pd: 'Mentre gioca a fare uomo mascherato si prenda le sue responsabilità


 Gli eletti del M5S riuniti all'Hotel St. John di Roma (da Twitter)

 La riunione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle all'Hotel St. John di Roma in un'immagine tratta dal blog di Beppe Grillo

 Un simpatizzante del M5S vestito come Grillo in piazza Montecitorio

 La fila davanti a Palazzo Montecitorio

 La fila a Montecitorio

 Beppe Grillo

MILANO - "Lo dico prima io di Grillo che gioca a fare l'uomo mascherato: di tavoli non ne apro, non scambio sedie, non voglio fare nessun patto. Ciascuno si prenda le sue resposabilità, visto che potevano stare a casa e invece hanno detto 'vengo in Parlamento'. Ora ha 1/3 dei parlamentari e dica cosa vuole fare". Lo dice Bersani a 'Che tempo che fa'.
Nel M5S, "ci sono cose di sinistra e cose che non lo sono affatto. Grillo non vuole che un figlio di immigrati nato qui sia italiano e mi sembra molto tiepido sull'evasione fiscale. Questo non è di sinistra". Lo dice Bersani a Che Tempo Che Fa. Con lui "ci sono punti di dissenso radicale. Chi vuol stare fuori da euro non sa cosa dice".
Secondo Bersani, "questa ondata di protesta, di cambiamento, e questa volontà di riforma non corrono solo nel movimento di Grillo, ma è un fatto più generale". Nel movimento 5 Stelle, comunque "c'é un pezzo d'Italia, ci sono proteste generiche, insofferenze, ma c'é anche la volontà di dare un segnale".
"Abbiamo 460 parlamentari, il doppio della destra e il triplo di Grillo. Quindi la prima parola tocca a noi", ha aggiunto Bersani. "Abbiamo perso - aggiunge - perché abbiamo avuto un risultato sotto le aspettative". Ora serve "un governo di cambiamento su un programma di 8 punti che chieda su questi la fiducia".
"Incontri con Grillo? No, assolutamente. Io quel che dico, faccio', ha spiegato Bersani. "Si vede sulla rete e sul territorio che c'é un parlarsi tra i nostri e i loro ma non più di questo", ha aggiunto.
"Deciderà Renzi che ruolo avrà quando vorrà con la direzione del partito, ma sicuramente un ruolo lo avrà", ha detto il segretario del Pd. "Non sottovaluto affatto il contributo che poteva dare Renzi, e abbiamo fatto apposta le primarie".
"Ho in testa un governo largamente rinnovato, con la presenza di giovani, donne e anche presenze esterne dai partiti, assolutamente competenti". Lo ha detto il segretario Pd, Pierluigi Bersani, rispondendo a 'Che tempo che Fa' a una domanda sulla composizione del suo eventuale governo. Bersani ha intenzione di proporre al Parlamento 8 punti e poi dice "non so che succederà. Partiamo e cominciamo a cambiare, perché l'idea che adesso possiamo far battere la palla in una situazione sociale del genere è pericoloso".
E sul successore del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Bersani ha detto: "Dopo un presidente così non è semplicissimo trovare una soluzione ma penso che troveremo una convergenza, perché in ultima analisi i numeri si possono trovare".
Incontro dei neoeletti del M5S all'Hotel Saint John di Roma. Nella saletta che hanno affittato hanno sistemato le sedie a circolo, perché l'obiettivo dell'incontro di è innanzitutto conoscersi. All'ingresso della saletta consegnati i nomi in liste divise per regione, per Camera e Senato. Con i giornalisti gli eletti mantengono la consegna del silenzio, ma la riunione per decidere la linea dovrebbe iniziare solo domani, alla presenza di Grillo e Casaleggio.
"Casaleggio ne sa più di noi, ha fatto un impero, parliamone domani con lui". Lo ha detto, a proposito della comunicazione esterna del movimento, un neoparlamentare siciliano durante l'incontro al quale le agenzie di stampa sono riuscite a partecipare. "Non tutto quello che diciamo o facciamo lo possiamo riportare all'esterno".
Si è deciso come organizzare la comunicazione interna tra i parlamentari del Movimento Cinque stelle, nel corso dell'incontro a Roma. Solo domani, presenti Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, si discuterà della comunicazione esterna e della linea. Durante il 'meeting' si è votato a maggioranza per la creazione di un 'Google group', di un forum organizzativo per la logistica e per un calendario di incontri fisici tra gli eletti una volta a settimana. Seduti tutti in circolo in una saletta dell'Hotel Saint John di Roma, gli oltre 100 presenti del Movimento 5 Stelle, tra eletti e militanti, hanno discusso per lo più di comunicazione interna. La riunione, organizzata e moderata da due esponenti del movimento del Lazio, prevedeva interventi di tre minuti: ciascuno si presentava con un nome, regione di elezione e camera di appartenenza. Al termine della riunione, dai toni informali, gli eletti, che domani incontreranno Grillo e Casaleggio per decidere sulle questioni di comunicazione esterna, hanno votato a favore della creazione di una mailing list di Google di servizio per gli appuntamenti, con un sistema di 'alert' sui calendari dei cellulari.
"Chi ha lacune prenda ripetizione dagli altri", ha detto Roberta Lombardi, del M5s di Roma. Google Group è stato preferito alla gestione della mailing list sul server indipendente. Inoltre si è votato a favore della creazione di un forum organizzativo per la logistica, a partire dalla gestione dei curriculum vitae degli assistenti parlamentari e degli affitti a Roma. Sempre a maggioranza si è votato per l'organizzazione di incontri fisici di tutti i parlamentari eletti una volta a settimana.
"Tra 10 giorni saremo dentro il 'Grande Fratello'. Vivremo cinque anni tutti insieme, nasceranno amori e odi", ha detto un parlamentare eletto del Movimento Cinque stelle durante la riunione a Roma.
"Questa è una riunione di tipo esclusivamente organizzativo, una riunione tra eletti per discutere e decidere strategie di comunicazione e decisione. Non stiamo prendendo decisioni per il Paese". Così Vito Crimi e Silvia Giordano, senatore e deputata eletti per il M5S, ai giornalisti in attesa della conclusione dell'incontro all'hotel Saint John. "Oggi da qui non uscirà nessun tipo di comunicazione", precisano, aggiungendo che oggi non è prevista la presenza di Grillo e Casaleggio.
E stamani centinaia di persone hanno accolto l'invito dei grillini a visitare la Camera dei Deputati: in tanti in fila a Montecitorio, tra loro alcuni neo eletti M5S.
Intanto Beppe Grillo ha lasciato la sua casa al mare a Marina di Bibbona. Il leader del Movimento 5 Stelle è partito dalla sua casa al mare a bordo di un'auto, probabilmente diretto a Roma per la convention degli eletti del suo movimento. Durante il fine settimana Grillo non ha mai parlato con i cronisti che lo aspettavano all'esterno di Villa Corallina, concedendo interviste soltanto a giornalisti stranieri, tra cui gli inviati di 'Time' e del 'New York Times'. Neanche lasciando la casa si é fermato con i giornalisti, a cui ha solo mostrato un pugno chiuso, probabilmente in segno di vittoria.
GRILLO, ORA ELETTO PUO' FARE 'IL CAZZO CHE GLI PARE...' - "L'articolo 67 della Costituzione recita: 'Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato'. Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno". Lo scrive Grillo sul suo blog in un pezzo dal titolo "Circonvenzione di elettore".
Se per Grillo "é chiaro" cosa si intenda per "circonvenzione di incapaci", non è ancora percepito il significato di "circonvenzione di elettore". "Si tratta - secondo grillo - di una pratica molto comune nel Parlamento Italiano, adottata da voltagabbana, opportunisti, corruttibili, cambiacasacca". "L'elettore, al momento del voto, crede in buona fede alle dichiarazioni di Tizio o Caio, di Scilipoti o De Gregorio - prosegue - lo sceglie per la linea politica espressa dal suo partito e per il programma. Gli affida un mandato di un lustro, un tempo lunghissimo, per rappresentarlo in Parlamento e per attuare i punti del programma. Gli paga lo stipendio attraverso le sue tasse perché mantenga le sue promesse. Il voto è un contratto tra elettore ed eletto ed è più importante di un contratto commerciale, riguarda infatti la gestione dello Stato. Se chi disattende un contratto commerciale può essere denunciato, chi ignora un contratto elettorale non rischia nulla, anzi di solito ci guadagna". "E' ritenuto del tutto legittimo il cambio in corsa di idee, opinioni, partiti. Si può passare dalla destra alla sinistra, dal centro al gruppo misto, si può votare una legge contraria al programma. Insomma - si sottolinea nel blog - dopo il voto il cittadino può essere gabbato a termini di Costituzione".
Grillo ricorda dunque l'articolo 67 della Costituzione sull'assenza del vincolo di mandato per dire che "questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori". "Insomma - scrive - l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo". "Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna - conclude - può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato".
(ANSA)

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