di Massimiliano Bordignon
E' stato analizzato, dopo 814 anni dalla morte, il cuore imbalsamato di Riccardo Cuor di Leone: fu trattato con una procedura molto elaborata
Cuore di condottiero, cuore di leone. Anzi, proprio il cuore di Riccardo Cuor di Leone, Richard the Lionheart, già cantato in tanti poemi epici e in una splendida canzone di Kate Bush. Di questo si parla in queste ore. Il cuore del grande sovrano inglese venne infatti imbalsamato con una procedura molto complessa, ispirata ai testi biblici. Secondo un team di ricercatori francesi, che ha analizzato con moderne tecnologie i resti ormai ridotti in polvere del cuore del re, morto nel 1199, gli imbalsamatori utilizzarono il mercurio e il creosoto per conservarlo, e poi lo aromatizzarono con essenze di incenso, mirto, margherita e menta.
Philippe Charlier, che ha condotto le ricerche, i cui risultati sono stati pubblicati oggi dalla rivista Scientific Reports, spiega infatti: "Si tratta di una imbalsamazione estremamente complessa, molto elaborata". Il suo team ha esaminato un campione di due grammi dei circa 80 dei resti del cuore di Riccardo I, il più vecchio mai analizzato in Francia.
I resti del cuore di Riccardo I erano contenuti in una scatola di piombo rinvenuta nel 1838 nella cattedrale di Rouen, sulla quale era scritto "Qui giace il cuore di Riccardo re degli inglesi".
Nessun commento:
Posta un commento