Il cavolo del campo di Caivano condito da zinco, ferro e stagno. Sconcertati i risultati di un’analisi sull’ortaggio:
«Valori molto superiori alla norma». I cavoli che vanno a finire sulle tavole dei cittadini campani e non…
«Valori molto superiori alla norma». I cavoli che vanno a finire sulle tavole dei cittadini campani e non…
NAPOLI – Quel cavolfiore di Caivano aveva un aspetto tipo Piccola bottega degli orrori. Perciò il fotoreporter Mauro Pagnano dopo averlo immortalato lo ha colto e portato ad analizzare. Il risultato, terrificante, come riporta Paralleloquarantuno.it, è che nel cavolo fiorito nel campo caivanese «sono concentrati livelli di stagno 200 volte superiore alla norma». «Il limite – afferma Pagnano – è di 0,20 mg/kg, e nell’ortaggio caivanese il valore era 208,50mg/kg. Il valore del ferro nella norma è 0,20 mg/kg, nel cavolo 53,1. Lo Zinco? Il limite è 0,20 ma il valore da noi registrato era 36,24».
Anche il terreno è stato fatto analizzare. «Sia la terra che il cavolo avevano questi valori sballati. Nel terreno lo zinco arrivava a 989 mg/kg. Il ferro addirittura 25272 mg/kg. Valori mai così alti in una zolla di terra». Il fotoreporter ricorda inoltre che le primissime analisi in laboratorio sono andate a vuoto. Questo perché «le strumentazioni a disposizione non erano tarate per quei valori e sono impazzite. I tecnici hanno dovuto resettare le macchine e fare nuove analisi. Gli strumenti non erano abituati a registrare livelli così alti». Colpa dei roghi tossici? Pagnano è cauto, anche per evitare facili allarmismi. «Va detto che ciò che non brucia nei roghi spesso viene assorbito dal terreno e poi…poi succede come il cavolo. Quel campo maledetto io me lo ricordo. Su quel terreno spesso mi hanno detto i miei concittadini erano stati date alle fiamme cumuli di spazzatura e rifiuti difficilmente smaltibili. Dopo mesi su quel campo sono nate le piante di cavolfiore. Certo già erano strane, perché erano gialle, e poi quando sono cresciuti i cavoli ho scattato quelle foto». Quella della Piccola bottega degli orrori.(Fonte: Corriere del Mezzogiorno)
Anche il terreno è stato fatto analizzare. «Sia la terra che il cavolo avevano questi valori sballati. Nel terreno lo zinco arrivava a 989 mg/kg. Il ferro addirittura 25272 mg/kg. Valori mai così alti in una zolla di terra». Il fotoreporter ricorda inoltre che le primissime analisi in laboratorio sono andate a vuoto. Questo perché «le strumentazioni a disposizione non erano tarate per quei valori e sono impazzite. I tecnici hanno dovuto resettare le macchine e fare nuove analisi. Gli strumenti non erano abituati a registrare livelli così alti». Colpa dei roghi tossici? Pagnano è cauto, anche per evitare facili allarmismi. «Va detto che ciò che non brucia nei roghi spesso viene assorbito dal terreno e poi…poi succede come il cavolo. Quel campo maledetto io me lo ricordo. Su quel terreno spesso mi hanno detto i miei concittadini erano stati date alle fiamme cumuli di spazzatura e rifiuti difficilmente smaltibili. Dopo mesi su quel campo sono nate le piante di cavolfiore. Certo già erano strane, perché erano gialle, e poi quando sono cresciuti i cavoli ho scattato quelle foto». Quella della Piccola bottega degli orrori.(Fonte: Corriere del Mezzogiorno)
Video di riflessione correlato che accompagna il brano di denuncia: “Campania Infelix! Terra Madre Terra MARTIRE!”(di A. Ginocchio)
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