domenica 14 aprile 2024

Vale proprio la pena ricordare oggi quest'uomo di pace.

 



Si chiamava Don Andrea Gaggero e venne torturato per quaranta giorni di fila. Botte, sevizie, privazioni di ogni genere. Lo massacrarono, dentro e fuori, in quello che fu un inferno. Volevano i nomi dei suoi compagni, dei partigiani, ma lui rimase muto.


Don Gaggero, giovane prete, era un pacifista. Ma collaborava con la Resistenza per cacciare l’invasore e far finire la dittatura. Per questo fu arrestato e torturato.


Non parlò, nonostante ormai fosse ridotto ad una poltiglia. Così lo spedirono prima a Bolzano, poi a Mauthausen. Qui, anziché rimanere buono, iniziò a dare una mano alla resistenza clandestina. Lo torturarono ancora per giorni e giorni. E ancora una volta non parlò, non fece un nome.


Finita la guerra, entrò in contrasto con la chiesa e smise di esser prete.


Si dedicò alla pace, ne divenne un testimone, un missionario. Ogni premio che vinceva per il suo impegno, lo devolveva in beneficenza . Ogni azione, ogni passo della sua vita, fu incentrato su questo: la pace. Perché aveva visto la guerra, le torture e i morti e dedicò un’intera vita a quella missione.


Divenne Presidente del Movimento italiano per la Pace. Organizzò, assieme ad Aldo Capitini, la prima marcia per la Pace Perugia-Assisi.


Fu instancabile, devoto alla causa per decenni.

Nasceva il 12 aprile, due giorni fa. E vale davvero la pena ricordarlo.


A lui, a questo personaggio che oggi in tanti hanno dimenticato, il nostro saluto.

Leonardo Cecchi 

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