giovedì 28 settembre 2023

Van Gogh




«Quest’uomo non venderà mai un quadro!», ecco cosa dissero di Van Gogh quando era vivo.

Van Gogh, uno dei pittori più famosi di tutti i tempi, era visto dalla gente di Arles come un uomo «brutto, mal vestito e sgradevole». Un pazzo, agli occhi di molti. Ma perché tanto disprezzo, tanto accanimento?  Ecco, immaginatevi un giovane che cammina nei campi, di notte, con indosso uno strano cappello al quale ha fissato delle candele soltanto per poter vedere meglio le sfumature, i colori della notte. 

La gente gli ride dietro, lo prende per matto, ma l’uomo li ignora, perché dentro la sua testa vede «un’esplosione di luci e di colori accecanti», quegli stessi colori che potete ammirare ne La notte stellata sul Rodano. O immaginatevi un uomo povero, poverissimo, senza un soldo in tasca, che soccorre i malati e regala cibo e indumenti ai bisognosi. Quell’uomo era Van Gogh. «Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità – l’infimo degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno.»

Ancora oggi tutta Arles ci parla di lui, di quest’uomo in cui dipinti apparvero ai suoi contemporanei brutti, mediocri. Ad Arles senti la sua presenza nell’aria, lo respiri. Ed è forse questa una delle cose che più ti colpisce: visitando i luoghi di Van Gogh, la famosa Casa Gialla dove ha dipinto alcune delle sue opere più celebri o leggendo le lettere che scrisse al fratello Theon, non ho scoperto un pazzo! Ho scoperto invece un uomo dotato di una sensibilità fuori dal comune!

Se aveste visto a la misera stanzetta del manicomio da Saint Paul de Mausole nel quale era stato rinchiuso, avreste provato come me un brivido. Eppure in quest’ambiente terrificante Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli. Mentre scrivevo Intervista con un matto, andai alla ricerca di Van Gogh, per trarre ispirazione della sua storia. Andai alla ricerca di un’anima sofferente, solitaria, ma quando osservi dal vivo i suoi dipinti, ciò che percepisci non è il dolore ma qualcosa di sublime, d’infinito, d’immortale. Ho visto gente piangere davanti alla Notte stellata. E anche io ho pianto. 

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X ➡️ Potete leggerne un estratto gratuito di Intervista con un matto qui:  https://www.amazon.it/Intervista-matto-Guendalina-Middei/dp/883205597X/

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