venerdì 30 luglio 2021

Afghanistan, l'avanzata dei talebani e le manovre delle potenze mondiali

 

È un'avanzata che le forze regolari afgane non riescono a frenare: oltre la metà dei distretti in Afghanistan è ora controllato dai talebani, che non trovano argine dopo il ritiro delle truppe statunitensi, quasi completato.

Nel frattempo, attorno alla polveriera Afghanistan, le potenze si posizionano.
Il ministro degli Esteri cinese, Wand Yi, ha ospitato mercoledì una delegazione talebana: la Cina condivide un piccolo confine con l'Afghanistan e ha una partnership storica con il Pakistan che dà a Pechino un vantaggio competitivo rispetto ad altre potenze rivali.

Con i talebani al potere, la Russia teme un rinnovamento delle minacce terroristiche.

Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato che il Paese userà la sua base militare in Tagikistan, alleato di Mosca.

"In caso di minaccia al nostro alleato, membro del trattato di sicurezza collettiva, la Russia reagirà", ha detto Shoigu.

Dal canto suo, il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di dollari per l'ondata di profughi e rifugiati dall'Afghanistan: si tratta delle forze militari afgane, che retrocedono o scappano oltre confine, e dei civili in fuga dalle violenze dei talebani.

"C'è solo una strada ed è quella del tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto in modo pacifico e far emergere un Afghanistan governato in modo veramente inclusivo e rappresentativo di tutto il suo popolo", ha sottolineato Il segretario di Stato americano Antony Blinken durante la sua visita in India. 

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Bush71 

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