venerdì 1 marzo 2013
'Pubblico', il giornale verso la chiusura. Redazione contro Telese: "Un dilettante"
ROMA - "Furiosi e indignati". Si descrivono così i giornalisti di Pubblico in
un lungo intervento in cui esprimono tutta l'amarezza per quello che
appare ormai il destino inevitabile del giornale: la chiusura.
L’assemblea dei soci convocata per domani dovrà scegliere quale strada
imboccare fra la ricapitalizzazione della società oppure la messa in
liquidazione e l’immediata sospensione delle pubblicazioni, ma la
decisione pare ormai già presa e tutto lascia intendere che l'unica
opzione per il quotidiano politico fondato con grandi ambizioni appena
tre mesi fa dal volto televisivo Luca Telese sia la chiusura.
L'elenco delle accuse rivolto al duo Telese-Tessarolo è lungo: "Primo,
il capitale sociale esangue, che non poteva certo reggere ad una
programmazione economica di almeno sei mesi. Secondo, il prezzo di
copertina iniziale ad un euro e mezzo, evidentemente troppo alto
nell’epoca della 'grande crisi'. Terzo, la totale assenza di una campagna pubblicitaria che facesse conoscere il
giornale ai lettori, nell’ingenua convinzione che ai tempi di internet e
di twitter bastasse il tam-tam digitale per farsi strada. Quarto, la
totale assenza di un 'piano B' nel caso in cui le cose fossero andate
male. Qualche tentativo di correggere la rotta, appena si è visto che i
conti – evidentemente – non tornavano? No".
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